sabato, Luglio 27, 2024

La cultura dell’immagine: il paradigma della nostra società

La cultura dell’immagine possiamo senza dubbio dire che caratterizzi i nostri tempi. È innegabile che l’aspetto estetico influenzi le nostre relazioni, sociali, personali, lavorative , le nostre vite insomma. Avremmo la tentazione di considerare che è una caratteristica solo del nostro tempo, assieme alla perdita dei valori che puntualmente ogni generazione imputa a quella successiva. In realtà l’immagine ha sempre avuto importanza nella storia dell’uomo, ha seguito i passi della sua evoluzione, sin dai primi graffiti. Esiste un periodo storico che può essere assimilabile a quello odierno. L’età barocca, in cui l’estetica, la ricerca del bello era finalizzata a suscitare e influenzare emozioni, prevalendo sui contenuti, le opere pittoriche tendevano ad essere  gigantesche e grandiose, una sorta di modello preordinato. La cultura dell’immagine odierna permea tutta la società con similitudini e differenze. Sì stanno imponendo dei modelli, dei criteri estetici che tendono all’omologazione. Non si tratta, però, a differenza dei precedenti storici di modelli elitari, ma di modelli diffusi. In questo senso la diffusione del selfie e l’ossessione di diventare protagonisti brillanti di vite organizzate per raccogliere quanto più like possibili impone dei modelli convenzionali. Una carrellata nelle bacheche facebook  degli propri “amici” e nei profili Instagram permette di osservare come delle regole non scritte abbia finito con l’essere più sentite di quanto lo sarebbero state con una esplicita codificazione. Questo naturalmente non resta senza conseguenze soprattutto per i soggetti più fragili per età e condizione cognitive. Anche se, va detto, la ossessione per l’immagine e la voglia di mostrarsi non risparmia i più adulti, persino chi in età matura rischia di diventare patetico e tristemente ridicolo. Ogni tendenza, portata all’eccesso e senza il necessario buon senso può portare a distorsioni. Accade, allora che il mix tra cultura dell’immagine e consumismo trasformi  la nostra visione dei bisogni, dei desideri e ci trascini in in vortice dal quale è difficile uscire senza una rinascita valoriale. Occorre dare un giusto equilibrio alle cose, stabilire una priorità di valori. Riscoprire il fascino della saggezza, per esempio. Per rimanere coerenti a questo messaggio sarà opportuno citare una dichiarazione di Papa Francesco “

la cultura dell’apparenza, che ci induce a vivere per le cose che passano, è un grande inganno. Perché è come una fiammata: una volta finita, resta solo la cenere”.

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