sabato, Luglio 27, 2024

Brexit: Boris Johnson avvia un rimpasto di governo?

Mossa a sorpresa di Boris Johnson che, in vista della Brexit, inserisce all’interno del governo David Frost, l’uomo che ha negoziato l’uscita dello UK dall’UE. Frost è un alleato del governo conservatore. L’ex diplomatico euroscettico dovrà gestire i rapporti tra il Regno Unito e l’Unione Europea in una delle fasi più difficili della storia recente.

Johnson: la Brexit e i cambi di ministri

Quella di Johnson è una mossa inaspettata ma con una base, infatti il precedente ministro Gove stava incontrando forti difficoltà nelle contrattazioni con l’UE. Frost prenderà il posto di Gove come presidente britannico della commissione mista per l’accordo di recesso, questo cambio di ruolo darà al paladino del sovranismo britannico una maggiore influenza nel dirigere il lavoro dei funzionari. La nomina dell’ex diplomatico sarà effettiva da marzo, Frost avrà il difficile compito di migliorare le condizioni commerciali per l’Irlanda del Nord. Inoltre sarà importante dare un ruolo di primo piano all’ULSTER e aiutare a risolvere eventuali future dispute sull’accordo. Frost ha commentato la nomina su Twitter: “Sono estremamente onorato di essere stato nominato ministro per portare avanti le nostre relazioni con l’UE dopo la Brexit. Raccolgo la grande eredità di Michael Gove che ha fatto un lavoro straordinario per questo paese nei colloqui con l’UE nell’ultimo anno“.


Il Regno Unito rimanda l’applicazione della Brexit


Chi è David Frost

Frost è un membro non eletto della Camera dei Lord, la camera alta del Parlamento britannico. Frost ha negoziato per conto di Boris Johnson la Brexit, sia per l’accordo iniziale, che ha portato la Gran Bretagna fuori dall’UE il 31 gennaio 2020, sia per i negoziati sul successivo accordo commerciale entrato in vigore alla fine dello scorso anno. Il Lord è un diplomatico di lungo corso che ha iniziato come responsabile della copertura della politica greco-cipriota e del problema di Cipro. Negli anni 90 Frost è stato segretario per gli affari economici e finanziari presso Bruxelles e si è occupato dello studio del bilancio UE e le implicazioni economiche e finanziarie dell’allargamento all’Europa centrale dell’eurozona. Poco dopo il dipartimento esteri ha inviato Frost alla missione britannica presso le Nazioni Unite a New York. Negli USA il Lord ha avuto occasione di occuparsi di diritti. Frost è stato anche ambasciatore del Regno Unito in Danimarca.

I problemi con l’Irlanda del Nord

Il compito più gravoso per Frost sarà sicuramente il negoziato con l’UE per l’accordo sull’Irlanda del Nord. A Belfast la società civile, i partiti e le imprese non hanno gradito l’accordo tra il governo e l’UE e sono preoccupati per il futuro economico. L’Europa non gradisce le richieste britanniche di un rinvio dell’applicazione dell’accordo fino al 2023 mentre la Gran Bretagna vuole negoziare ancora per quanto riguarda lo spostamento degli animali domestici fino a quello dei semi di patata e l’acciaio. Un altro grave problema è quello dei medicinali ma anche in questo caso gli accordi paiono difficoltosi. Il timore degli osservatori è che Frost continui con la politica aggressiva di Boris Johnson. L’ex sindaco di Londra utilizza l’UE come capro espiatorio per coprire la mancata comprensione della differenza tra sovranità normativa e commercio.

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