sabato, Luglio 27, 2024

Azzolina ammette: “Gli studenti avevano ragione, la DAD non funziona”

La pioniera della DAD fa, finalmente, un passo indietro, ammettendo che chi vive in prima persona la scuola ha ragione circa le fallimentari lezioni a distanza.

La DAD che non ha mai funzionato

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, si è ricreduta sulla DAD e ha ammesso che la didattica a distanza non funziona più. “Sono molto preoccupata, oggi la DAD non può più funzionare. C’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”. Poi, esprimendosi circa le incertezze che gravano sugli studenti, ha detto: “Capisco i ragazzi. Il diritto all’istruzione è essenziale, sarei anch’io arrabbiata. Io ho il dovere di dire loro che il Governo ha fatto tutto quello che doveva per il rientro a scuola. A maggio 2020 i medici mi scrivevano per chiedere di lasciare chiusa la scuola e così è stato. Oggi ricevo lettere di tanti medici che mi chiedono di aprire le scuole: vedono le difficoltà dei loro figli”.

Lucia Azzolina sulla riapertura

La ministra dell’Istruzione ha poi espresso il proprio rammarico per la mancata apertura delle scuole dopo le decisioni delle Regioni che, salvo in tre casi, non vedranno la campanella post natalizia oggi, 11 gennaio, come previsto dal Governo. “Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici. I ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità”, le sue parole. La ministra si è detta, poi, particolarmente frustata del fatto che si tenda spesso a mettere al primo posto nelle riaperture i luoghi con maggior influenza economica. “Si fa l’errore di credere che la scuola non produca incassi. Se io chiudo un negozio so purtroppo quanto ho perso; sulla scuola questo discorso non si fa, ma i costi sono altissimi. Alcuni presidenti non si rendono conto che chiudendo le scuole producono un danno economico al Paese, che pagherà la mancanza di competenza suoi giovani. Ma è anche un danno umano“.

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