sabato, Luglio 27, 2024

Autismo: conoscere la malattia sensibilizzando il mondo

La giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo, cerchiamo di affrontare le problematiche legate a tale patologie. Ciò, al fine di sensibilizzare le persone alla comprensione della stessa.

Giornata mondiale autismo: come si presenta la malattia?

Sebbene siamo influenzati nel vedere sempre più bambini affetti da tale condizione, forse è il caso di specificare che si tratti di una patologia permanete. Quindi riguardante tutti gli aspetti dell’età umana: dall’adolescenza alla vecchiaia. La malattia non ha delle cause ad oggi concrete. Il suo insorgere, è probabilmente dettato da condizioni genetiche ed ambientali. Una visita di controllo per stabilire se ne si è affetti, può avvenire al 18esimo mese di età, ma prima dei due anni, resta impossibile diagnosticare l’autismo con certezza ed attendibilità. Secondo un recente studio, le risposte etico-morali date da pazienti con tale malattia, risponderebbe alle stesse date da pazienti sani. Quindi sembrerebbe che, a livello empatico, questi siano attivi e, non privi di emozioni come si credeva inizialmente. Se nella nostra vita i gesti hanno un posto di comando, i soggetti che hanno tale patologia, non sono in grado di interpretarli. Si evince che sia necessario un meccanismo di comprensione e di dolcezza per tali pazienti.


Integrazione societaria: l’autismo inserito nel mondo


L’insensibilità agli input sociali

Il cervello degli autistici, non è in grado di registrare gli stimoli che in esso entrano, in modo adeguato. Per tale motivo, molte volte, la soglia di dolore è decisamente più alta rispetto ai soggetti che si mostrano come sani. E sempre associato a tale motivo, talvolta, possono mostrare comportamenti aggressivi e atteggiamenti asociali verso il mondo circostante. La malattia non è da considerarsi contagiosa. Il fatto che negli ultimi anni la percentuale di tale patologia, sia stata riscontrata in un maggior numero di pazienti, è da ricondurre alla maggior consapevolezza che i genitori hanno attuato verso i propri figli. I bambini spesso mostrano vere e proprie ossessioni verso un particolare oggetto od una determinata cosa specifica. Non stiamo solamente parlando di oggetti materiali, ciò è riconducibile anche ad una frase, ripetuta all’infinito. Attualmente, purtroppo, non esiste una cura definitiva per tale deficit, sebbene, terapie cognitivo-comportamentali, possono dare grandi benefici per lo sviluppo del linguaggio e l’interazione verso gli altri.

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