Almanacco Del 12 Gennaio

0
819

E’ il 12° giorno dell’anno, 2ª settimana. Alla fine del 2021 mancano 353 giorni.

A Roma il sole sorge alle 07:36 e tramonta alle 17:01 (ora solare)
A Milano il sole sorge alle 08:01 e tramonta alle 17:01 (ora solare)
Luna: 7.05 (lev.) 16.09 (tram.)

Santi del Giorno

San Bernardo da Corleone (Religioso)
Santa Taziana di Roma (Martire)
San Benedetto Biscop (Abate)

San Ferreolo di Grenoble (Vescovo e Martire)
Sant’Aelredo (Etelredo) di Rievaulx (Abate)
Sant’Arcadio di Cesarea di Mauritania (Martire)
Santa Cesira (Cesaria) di Arles (Sorella di San Cesario)
Santi Tigrio ed Eutropio (Martiri)

Etimologia

 Giovanna, maschile di Giovanni, deriva dall’ebraico Yehohanan, composto da Yoh o Yah che è l’abbrevazione di Yahweh o Geova (nome proprio di Dio nella tradizione ebraica) e da hanan che significa “ebbe misericordia”, ossia letteralmente “Dio ha avuto misericordia” o anche “dono del Signore”. In passato veniva imposto ad una figlia attesa e desiderata da tanto tempo e nata quando ormai si erano perse le speranze. Celebre fu Giovanna D’Arco, l’eroina che guidò l’esercito francese contro gli inglesi durante la guerra dei cent’anni. Giovanna è tra i 10 nomi femminili più diffusi tra la popolazione adulta italiana, mentre non appare tra i primi 50 nomi più usati per le nuove nate degli ultimi anni

Proverbio del giorno

Pane finché dura, ma il vino a misura

Aforisma del giorno

L’uomo saggio si costruisce più opportunità di quante ne ha trovate. (Bacone)

Sei nato oggi? 

I nati il 12 dicembre pongono fortemente l’accento sul proprio aspetto fisico, sul modo in cui si muove e, in generale, su tutto ciò che fanno con il corpo. Con questo non si vuole affermare che essi non pongano alcuna attenzione alla sfera mentale e spirituale; è solo che sono decisamente affascinati dai diversi atteggiamenti che il corpo può assumere; anzi, la loro specialità può a volte essere addirittura quella di leggere il linguaggio del corpo delle altre persone e riuscire a disporre di una sorta di finestra attraverso cui vedere lo stesso emotivo o psicologico di qualsiasi individuo con il quale si trovino ad integrare.

Oroscopo quotidiano

Oroscopo di Martedì 12 Gennaio 2021

Accadde Oggi

Terremoto di Haiti

martedì 12 gennaio 2010 (11 anni fa)

Terremoto di Haiti: La terra trema nel mar dei Caraibi. Un violento terremoto colpisce l’isola di Haiti, seminando morte e distruzione soprattutto nella capitale Port-au-Prince e gettando la nazione più povera del continente americano in una drammatica emergenza sanitaria.

Sono le 16:53 (le 22:53 in Italia) quando si verifica la prima scossa di magnitudo 7 della scala Richter. Venti interminabili secondi di terrore che sconvolgono la tranquilla quotidianità degli haitiani. Nell’arco di poche ore ne arrivano diverse, comprese tra 5,0 e 5,9 di magnitudo, che scatenano il panico tra la popolazione. Il rischio tsunami sembra scongiurato, ma a scopo precauzionale viene esteso lo stato di allerta a tutta la regione delle Antille (Cuba, Haiti, Repubblica Domenicana e Bahamas).

Dai media internazionali e dai circuiti di sorveglianza di negozi ed edifici pubblici iniziano ad arrivare le prime immagini via web, da cui si comincia a intuire la portata distruttiva dell’evento tellurico. Interi edifici di Port-au-Prince (a 25 km dalla quale viene individuato l’epicentro del sisma) si sono accartocciati su loro stessi: luoghi simbolo come il Palazzo Presidenziale, la sede dell’Assemblea Nazionale di Haiti, la cattedrale, insieme a tutti gli ospedali della città sono completamente rasi al suolo o pesantemente danneggiati.

Come se non bastasse, il grosso delle vie di comunicazione è fuori uso e per la macchina dei soccorsi diventa un’impresa intervenire tempestivamente sui luoghi del disastro. Una situazione che fa salire vertiginosamente il numero delle vittime da una stima iniziale di 100mila fino a quella definitiva (fonti locali) trasmessa a distanza di due mesi: 316mila morti!

Complessivamente si parla di 4 milioni di persone coinvolte nella tragedia. A disegnare questo quadro apocalittico concorrono le condizioni di estrema povertà del piccolo stato caraibico (il più povero dell’emisfero occidentale), dove il 70% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno mentre soltanto il 20% è in grado di sostenere i costi del servizio sanitario nazionale a pagamento.

In tale contesto il terremoto finisce col provocare una catastrofe umanitaria, aggravata dall’epidemia di colera che minaccia i sopravvissuti, sistemati in tendopoli che non possono contare su un adeguato sistema di fognature, né su impianti di acqua potabile. Con questo scenario si trovano a fare i conti organismi internazionali di soccorso come UNICEF e Save the Children, che denunciano le condizioni critiche di milioni di bambini, cui sono negati i più elementari servizi d’igiene e sanitari, oltre al diritto all’istruzione.

Il grido d’aiuto non resta inascoltato e da ogni parte del pianeta arrivano gesti di solidarietà: in totale vengono raccolti 1,5 miliardi di dollari per le operazioni di soccorso e 2,1 miliardi per la ricostruzione. Si mobilita anche il mondo dello spettacolo con diverse iniziative per raccogliere fondi, tra cui una maratona Telethon, che vede nel ruolo di telefonisti celebri attori di Hollywood (da Julia Roberts a Leonardo DiCaprio), e l’incisione di una cover della mitica We are the World (registrata nel 1985 per la campagna USA for Africa), interpretata da star internazionali della musica contemporanea e del passato.

Sebbene per magnitudo non risulti tra i più potenti della storia, il terremoto di Haiti viene catalogato come il secondo sisma più devastante tra quelli registrati con dati scientifici (il primo è quello di Shaanxi, in Cina, che nel 1556 fece più di 800mila vittime).

Moti rivoluzionari a Palermo

12 gennaio 1848

A Palermo ha inizio un moto rivoluzionario, già annunciato da sommovimenti avvenuti negli anni precedenti. Pochi giorni prima è stato diffuso per le vie della città un manifesto in cui si annuncia l’insurrezione. L’autore è Francesco Bagnasco, che lancia una vera e propria sfida allo stato borbonico. Il 12 gennaio, giorno del compleanno del re, scrive Bagnasco sul manifesto, scoppierà la rivoluzione.

Gli insorti non mancano la parola: la città si solleva e le truppe borboniche vengono scacciate dall’isola. A Palermo viene dichiarata l’indipendenza e vi si insedia un governo provvisorio presieduto dall’ammiraglio Ruggero Settimo.

Finisce la guerra del Biafra

12 gennaio 1970

Termina, dopo 2 anni e mezzo, la guerra del Biafra. A scatenare il conflitto è il tentativo di secessione delle province sudorientali della Nigeria di etnia Ibo, autoproclamatesi Repubblica del Biafra. Si ritiene che circa un milione di persone siano morte nel conflitto, soprattutto a causa della fame e delle malattie.

Il Congresso USA autorizza la guerra in Iraq

12 gennaio 1991

 Il Congresso degli Stati Uniti d’America vota l’autorizzazione alla guerra in Iraq. La decisione viene presa per porre fine all’occupazione del confinante Kuwait da parte dell’Iraq di Saddam Hussein. L’intervento militare dell’ONU è noto con il nome di “Desert storm”, “Tempesta nel deserto”.

Nati in questo giorno

Gianni Riotta

data di nascita: martedì 12 gennaio 1954 (67 anni fa)

Gianni Riotta: Firma di punta del giornalismo italiano e scrittore, è palermitano doc. A 17 anni è corrispondente de “Il Manifesto” e collaboratore delle pagine culturali del “Giornale di Sicilia” (di cui suo padre Salvatore era redattore).

Trasferitosi a Roma nel 1976, qui scrive per “La Stampa” e nel 1988 approda al prestigioso Corriere della Sera come corrispondente da New York. Negli USA consegue il Master of Science presso la Columbia University Graduate School of Journalism di New York e collabora con il New York Times, il Washington Post, Le Monde, Foreign Policy oltre ad essere corrispondente da NY per varie testate, tra cui La Stampa e L’Espresso.

Nel 2006 viene nominato direttore del TG1 e nel 2007 istituisce il “premio Libro dell’anno di TG1 Benjamin” (all’interno della rubrica TG1 Benjamin da lui condotta). Dal 2009 al 2011 è direttore de “Il Sole 24 Ore” e nel 2010 riceve il Premio Palmi per la sezione “giornalismo”. Nel 2011 è docente al Master in Rappresentanza degli Interessi, Politica e Istituzioni della Luiss School of Government e dal 2012 è socio e membro del Consiglio di Amministrazione dell’ONG Oxfam Italia.

Nati… sportivi

Andrea Carnevale

data di nascita: giovedì 12 gennaio 1961 (60 anni fa)

Andrea Carnevale: Nato a Monte San Biagio (in provincia di Latina), è un osservatore dell’Udinese Calcio ma è stato, negli anni Ottanta e Novanta, un attaccante di Reggiana, Catania, Udinese, Napoli, Roma e Pescara. I suoi successi sono però legati ai quattro campionati sotto il Vesuvio: due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA. In Nazionale ha totalizzato 10 presenze e due reti.

Alessio Romagnoli

data di nascita: giovedì 12 gennaio 1995 (26 anni fa)

Alessio Romagnoli: Nato ad Anzio, è un calciatore, difensore centrale del Milan e della Nazionale Under 21. Cresciuto nelle giovanili della Roma (2012/14), il 22 dicembre 2012, a 21 giorni dalla maggiore età, fa il suo esordio in serie A nella partita con il Milan, vinta dai giallorossi per 4 a 2.

Collezionate 13 presenze, con un gol, nella stagione 2014/15 va in prestito alla Sampdoria, diventando titolare nella difesa blucerchiata, come testimoniano le 30 presenze (e due reti) a fine campionato. Tornato nella Capitale, viene ceduto definitivamente al Milan, che sborsa ben 25 milioni. Il 23 dicembre partecipa alla conquista rossonera della Supercoppa italiana 2016.

In Nazionale maggiore scende in campo il 6 ottobre 2016 nell’incontro contro la Spagna, valevole per le qualificazioni mondiali.

Angolo Lettura

Sulla strada

domenica 12 gennaio 2014 (7 anni fa)

Sulla strada: Questa settimana consigliamo il romanzo “Sulla strada”, scritto nel 1951 da Jack Kerouac. Un romanzo autobiografico in cui il protagonista, Sal Paradise, giovane newyorkese racconta una serie di viaggi, svolti negli anni 40, con un gruppo di amici.

Viaggi in autostop e in autobus lungo le strade americane alla ricerca di un sogno, in fuga dalla quotidianità e dal senso di inadeguatezza che li opprime. Una storia in cui la fuga dalla realtà e la ricerca di un sogno si inseguono disperatamente e si completano a vicenda.

E’ un libro che è stato emblema della beat generation americana, cioè della generazione degli anni cinquanta che rifiuta le regole, sperimenta stili letterari nuovi, si avvicina a nuove religioni e aderisce a nuovi orientamenti sessuali.

Di seguito un breve brano tratto dal romanzo: «La prima volta che incontrai Dean, avevo appena superato un periodo difficile di cui non mi prenderò la briga di parlarne, sennonché ebbe qualcosa a che fare con la sensazione da parte mia che tutto fosse morto. Con il suo arrivo ebbe inizio quella parte della mia vita che si potrebbe chiamare la mia vita lungo la strada. Prima di allora avevo spesso sognato di andare nel West per vedere il continente, sempre facendo piani vaghi e senza mai partire. Dean è il tipo perfetto per un viaggio.

Un giorno stavo bighellonando per la Città Universitaria e Chad e Tim Gray mi dissero che Dean abitava in un appartamento nell’East Harlem. Andai a trovarlo. Era semplicemente un ragazzo tremendamente eccitato di vita, e quantunque fosse un imbroglione, lo era solo perché così intensamente voleva vivere ed entrare in rapporto con persone che altrimenti non gli avrebbero assolutamente dato retta. Ci capimmo su molte cose e ci mettemmo d’accordo per andare nel West, una volta o l’altra. Era l’inverno del 1947. Tutto quel pazzo sconvolgimento d’ogni cosa, che stava per verificarsi, ebbe inizio allora e avrebbe travolto tutti i miei amici e tutto quello che mi era rimasto della mia famiglia in una grossa nube di polvere sopra la Notte d’America.

Correvamo insieme per le strade, assorbendo tutto in quella primitiva maniera che avevamo, e che più tardi diventò tanto più triste e ricettiva e vuota. Ma allora danzavamo lungo le strade leggeri come piume, e io arrancavo loro appresso come ho fatto tutta la mia vita con la gente che m’interessa, perché per me l’unica gente possibile sono quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali.

Poi venne la primavera, l’epoca dei viaggi per eccellenza, e tutti nella compagnia dispersa si prepararono a fare questo o quel viaggio. Io mi affannavo a lavorare al mio romanzo e quando arrivai a metà, mi preparai ad andare nel West per la primissima volta.

E fu così, veramente, che ebbe inizio tutta la mia esperienza della strada e le cose che stavano per capitare sono troppo fantastiche per non raccontarle.

Sì, e non era solo perché fossi uno scrittore e avessi bisogno di esperienze nuove che volevo conoscere Dean più a fondo, né perché la mia vita di perditempo nei giardini dell’Università avesse raggiunto il completamento del suo ciclo e fosse divenuta inutile ma perché, in certo modo, nonostante la diversità dei nostri temperamenti, egli mi appariva come un fratello da lungo tempo perduto. E nel suo modo eccitato di esprimersi io sentivo di nuovo le voci dei vecchi compagni e fratelli sotto il ponte, in mezzo alle motociclette, lungo i panni stesi dei vicini davanti alle soglie sonnolente nel pomeriggio, dove i ragazzi suonavano la chitarra, era uno scoppio sfrenato di americana gioia, il vento d’Occidente, un’ode dalle praterie, qualcosa di nuovo, da lungo tempo profetizzato, da lungo atteso.»

Vasco Pratolini

data di nascita: domenica 19 ottobre 1913 (107 anni fa)
data morte: sabato 12 gennaio 1991 (30 anni fa)

Vasco Pratolini: Indicato nei manuali di letteratura come l’iniziatore della corrente neorealista, Vasco Pratolini è stato uno dei maggiori autori del Novecento.

Nato a Firenze e scomparso a Roma nel 1991, proveniva da una famiglia di operai e questo ne influenzò profondamente la visione politica, aderente al socialismo, e la poetica. Alla pubblicazione di romanzi, tra cui vanno ricordati “Cronaca familiare” (1947), Un eroe del nostro tempo (1949) e “Metello” (1955), alternò diverse collaborazioni giornalistiche con le principali riviste letterarie del tempo, su tutti Il Politecnico di Elio Vittorini.

Legò il proprio nome ad alcuni capolavori del neorealismo cinematografico, collaborando alla sceneggiatura di Paisà di Roberto Rossellini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy.