Una nuova allerta alimentare è stata diramata nelle ultime ore dal Ministero della Salute tramite il suo sito ufficiale. L’avviso è partito dalle autorità sanitarie francesi, le quali hanno segnalato il ricovero di 13 persone affette da sindrome emolitico-uremica causata da un’infenzione di Escherichia Coli di tipo O26, riscontrata dopo che i pazienti avevano consumato dei formaggi francesi preparati con latte crudo di vacca. Il comunicato è stato diffuso in 28 Paesi europei ed extraeuropei, trattandosi di prodotti che si trovano sugli scaffali di diversi supermercati e catene commerciali.
La Francia ha lanciato l’allerta alimentare ricorrendo al Rasff, organismo europeo di comunicazioni rapide in materia di cibi potenzialmente contaminati e pericolosi. Stando al documento ufficiale disponibile anche sul portale del Ministero della Salute italiano, i formaggi interessati dal provvedimento sarebbero stati prodotti presso lo stabilimento della Société Fromagerie Alpine à Romans-sur-Isère dans la Drome e sull’etichetta sarebbero denominati Saint Félicien e Saint Marcellin.
Allerta alimentare: i lotti dei formaggi francesi raggiunti dal richiamo
L’avviso diffuso dal Rasff è di ampia portata, poiché i prodotti caseari indicati si trovano sul mercato sotto diversi brand commerciali. Al momento la misura riguarda tutti i lotti recanti i codici da L032 a L116, e comprendono marchi come Carrefour, Auchan, Lidl e Leclerc. Gli altri marchi prevalentemente transalpini sono, invece: Reflet de France, Fromagerie Alpine, Prince des Bois, Rochambeau, Prealpin e Soinnailles. Si tratta delle confezioni da 180 grammi di Saint Felicien e da 80 grammi di Saint Marcellin. Diversa, invece, la situazione per quanto concerne Bisù, altro formaggio francese morbido a latte crudo che presenta etichetta Pe.ra. formaggi Sas, ritirato direttamente dagli scaffali a causa di un presunto rischio di contaminazione da Escherichia Coli. In questo caso i lotti raggiunti dall’allerta alimentare sono i numeri 19066, 19087 e 19102.
Trattandosi di alimenti venduti regolarmente anche in Italia, il nostro Ministero della Salute ha fatto sapere di aver contattato tutti gli assessorati regionali alla sanità, al fine di far scattare una serie di controlli per appurare che siano state attuate le misure necessarie per far fronte a quest’allerta alimentare. C’è da sottolineare che, almeno per ora, nessuno dei supermercati italiani ha comunicato dei ritiri dai propri scaffali. Ad ogni modo, si raccomanda a tutti coloro che avessero acquistato del formaggio francese di controllare bene il marchio e il numero di lotto e, qualora dovessero riscontrare di essere in possesso di uno dei prodotti segnalati, di restituirlo presso il punto vendita di riferimento.
Escherichia Coli e sindrome emolitico-uremica: i sintomi
Il batterio dell’Escherichia Coli presenta dei sintomi piuttosto evidenti quali crampi allo stomaco, dissenteria con sangue e vomito. Di solito, dopo aver contratto l’infezione, si riesce a guarire nel giro di una settimana. Differente, invece, è il caso di E. Coli di tipo O26 (menzionata dall’allerta alimentare relativa ai formaggi francesi) che può presentare una sintomatologia ben più grave che, se non riscontrata e curata in tempo, può provocare anche la morte. Di solito le infezioni si possono abbattere soprattutto sui bambini e sui ragazzi fino ai 15 anni, e i segni del contagio possono emergere fino a 10 giorni dopo il consumo del prodotto caseario.
Invece la sindrome emolitico-uremica è una patologia piuttosto rara ma acuta che spesso comporta una forte insufficienza renale. I suoi sintomi tradizionali sono la trombocitopenia (carenza di piastrine), l’anemia emolitica e la suddetta insufficienza renale. Nei casi più gravi, i pazienti vengono sottoposti a dialisi.
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