sabato, Maggio 18, 2024

Vaticano e Vietnam si accordano sul primo rappresentante papale residente del dopoguerra

Il Vaticano e il Vietnam hanno concordato di avere un rappresentante papale residente ad Hanoi, hanno dichiarato giovedì (27 luglio), un passo che si attendeva da anni e che potrebbe portare a relazioni diplomatiche complete con il Paese comunista e fornire un modello per i legami con la Cina.

La mossa, riportata per la prima volta da Reuters il 16 luglio, è stata annunciata poco dopo che Papa Francesco ha ricevuto il presidente vietnamita Vo Van Thuong in un’udienza privata.


È il risultato del lavoro di un gruppo di lavoro congiunto iniziato nel 2009.

In una dichiarazione congiunta si legge che le due parti desiderano “continuare a far progredire le relazioni bilaterali”.

Secondo un alto funzionario della Santa Sede, il Vaticano ha chiesto ufficialmente ma anche privatamente alla Cina di consentire un rappresentante papale permanente a Pechino.

I funzionari vaticani sperano che l’accettazione del Vietnam possa contribuire a persuadere Pechino a fare lo stesso, hanno detto i diplomatici alla Reuters.

Le relazioni tra il Vaticano e la Cina sono state difficili dopo un accordo del 2018 sulla nomina dei vescovi che, secondo il Vaticano, la Cina ha violato più volte. Secondo il Vaticano, un ufficio con un rappresentante a Pechino potrebbe evitare problemi futuri.


Il Vietnam ha interrotto le relazioni con il Vaticano dopo che i comunisti hanno preso il controllo del Paese riunificato alla fine della guerra del Vietnam nel 1975. Le autorità allora consideravano la Chiesa cattolica in Vietnam troppo vicina storicamente all’ex potenza coloniale, la Francia.

Alcune parti della dichiarazione congiunta riprendono le argomentazioni che il Vaticano ha usato per cercare di convincere la Cina ad andare avanti con le relazioni, come la capacità dei vietnamiti di essere “buoni cattolici e buoni cittadini”, contribuendo allo sviluppo del Paese.

Il Vietnam ospita quasi 7 milioni di cattolici, circa il 6,6% della popolazione di 95 milioni di abitanti.

La sua Costituzione prevede la libertà di religione e i media governativi hanno respinto le critiche di gruppi come la Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale, un organo di controllo del Congresso che ha inserito il Vietnam nella sua lista di “Paesi di particolare preoccupazione”.

L’UCA, un’agenzia di stampa cattolica indipendente specializzata in Asia, afferma che il governo pone restrizioni alle attività cattoliche. Ad esempio, limita il numero di parrocchie.


L’attuale rappresentante papale in Vietnam, l’arcivescovo Marek Zalewski, ha sede a Singapore, dove è il nunzio (ambasciatore) vaticano. Gli è consentito effettuare visite di lavoro occasionali in Vietnam con l’approvazione del governo.

Non è chiaro chi sarà il nuovo rappresentante ad Hanoi.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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