giovedì, Aprile 25, 2024

Trump concede il perdono totale a Steve Bannon

Nel suo ultimo giorno da presidente degli USA, Trump ha graziato 73 persone e commutato 70 sentenze. Trump concede il perdono totale al suo ex stratega Steve Bannon, accusato di appropriazione indebita. Tra le figure che hanno beneficiato del perdono presidenziale ci sono i rapper Lil Wayne e Kodak Black e l’ex sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick. Trump non ha perdonato se stesso, né il suo avvocato Rudy Giuliani.

Trump concede la grazia a Bannon?

Nel suo ultimo giorno da presidente degli USA, Trump ha concesso la clemenza a 143 persone. 73 hanno ricevuto la grazia, mentre 70 commutazioni della pena. Tra coloro che hanno ricevuto la grazia vi sono il rapper Lil Wayne, l’addetto alla raccolta fondi del GOP Elliot Broidey e l’ex sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick. Il perdono più sorprendente è forse quello dato al suo ex stratega Steve Bannon. Questo perché l’ex stratega editore di Breibart News ha avuto un litigio con la famiglia Trump dopo aver denigrato Don Jr. nel libro di Michael Wolff nel 2018, “Fire and Fury”.

Bannon è stato uno dei migliori consiglieri della campagna di Trump nel 2016 ed è stato il capo stratega della Casa Bianca per sette mesi. È stato accusato ed arrestato lo scorso agosto con l’accusa di frode. Bannon avrebbe truffato centinaia di migliaia di donatori che hanno contribuito a una campagna di raccolta fondi per il muro al confine con il Messico. L’addetta stampa della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, nel dare l’annuncio del perdono di Bannon, ha affermato: “Il signor Bannon è stato un importante leader nel movimento conservatore ed è noto per il suo acume politico”. Secondo quanto riferito, il presidente avrebbe temporeggiato più volte sull’opportunità di concedere clemenza a Bannon prima di prendere tale decisione.

Le altre grazie concesse da Trump

Trump concede la grazia anche a Broidy, un ex importante uomo incaricato alla raccolta di fondi del Comitato nazionale repubblicano (RNC). Lo scorso anno venne accusato di cospirazione per agire come agente straniero non registrato come parte di uno sforzo di back channel per fare pressione sul Dipartimento di giustizia. Kilpatrick, l’ex sindaco democratico di Detroit, è stato condannato nel 2008 per falsa testimonianza e ostruzione alla giustizia. Il rapper Lil Wayne che rischiava il carcere dopo essersi dichiarato colpevole di possesso di armi illegali.  Trump ha anche commutato la sentenza di Bill Kapri, meglio conosciuto come il rapper Kodak Black, condannato a 46 mesi di carcere per aver rilasciato una falsa dichiarazione su un documento federale.

Inoltre il presidente ha concesso la grazia a diverse persone accusate di reati di droga non violenti. Tra questi Tena Logan, MaryAnne Locke e Caroline Yeats e Alice Johnson. Quest’ultima è diventata un volto degli sforzi di riforma della giustizia penale della Casa Bianca.

Tra i graziati c’è anche un italiano

Tra i graziati presidenziali c’è anche in italiano. Si tratta dell’imprenditore fiorentino Tommaso Buti, sul quale era stata aperta negli Usa un’inchiesta per frode in merito alla bancarotta della catena di ristoranti ‘Fashion Cafe’. L’uomo d’affari 54enne ha avuto parecchi guai con la giustizia italiana. Lo scorso maggio il tribunale di Firenze ha condannato Buti a cinque anni e dieci mesi per bancarotta fraudolenta della società ‘Sfere’, collegata all’azienda di orologeria che portava il nome dell’imprenditore. Due mesi dopo la stessa corte aveva inflitto a Buti un’altra pena di quattro anni e sei mesi per il fallimento del lussuoso locale fiorentino ‘Nove’. Buti, un noto playboy, era salito alla ribalta delle cronache rosa per le storie d’amore con modelle famose tra cui Naomi Campbell.

Trump non ha perdonato se stesso, come alcuni media avevano suggerito stesse meditando di fare, ne’ il suo avvocato Rudolph Giuliani. 


Donald Trump pronto a graziare 100 persone

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