Si chiama The Tampon Book ed è la soluzione tedesca per raggirare quella tassa imposta sugli assorbenti tanto discussa nell’ultimo periodo.
Qua in Italia se n’era tornato a parlare un paio di mesi fa proprio a causa del respingimento da parte del parlamento di un emandamento proposto dal Partito democratico in riferimento alla Tampon Tax. Nel nostro Paese infatti, gli assorbenti sarebbero soggetti al 22% di Iva che il Pd avrebbe voluto far scendere ad un 5%.
Eppure, l’Italia non è l’unica a doversi affacciare a questo tipo di problema. In Germania l’Iva sugli assorbenti tocca il 19% mentre, per esempio, quella di un libro sfiora il 7%. Questo perché secondo il governo gli assorbenti sarebbero da considerare come oggetti di lusso, e non come beni di prima necessità. Ma è stato proprio mettendo a confronto questi numeri che la startup tedesca The Female Company ha trovato una soluzione, o un modo per raggirare la situazione corrente.
The Tampon Book: in cosa consiste?
L’idea è stata quella di mettere sul mercato un libro (tassato quindi al 7%) riguardante il tema. Un totale di quarantasei pagine dedicate a numerose storie sulle mestruazioni affiancate ad illustrazioni di Alicia Läuger e Ana Curbelo. Dov’è la novità? Tra queste pagine è stata inserita anche una confezione di 15 assorbenti. Questi, essendo considerati parti del libro, non potranno subire la tassa più pesante a loro riservata.
Nell’arco di poche settimane sono state vendute oltre 10mila copie del volume. 100 copie sono state invece spedite ai principali esponenti politici tedeschi come invito a riflettere sulla questione. Attualmente il prezzo di vendita è di 3,11 euro.
Può essere dunque considerato come un libro-protesta, come lo definisce Open, come un modo per rispondere ad una legge che non riesce a comprendere una buona parte della sua popolazione, costringendola a costi eccessivi per un bene essenziale. Tra gli obiettivi della startup vi è anche quello di scontrarsi con i tabù, assicurandosi la produzione di ogni donna, ovunque.
Ann-Sophie Claus, co-fondatrice della startup, ha affermato durante un’intervista al Guardian: “La tassa sugli assorbenti è stata decisa nel 1963: hanno votato 499 uomini e solo 36 donne. E’ giunta l’ora di vedere la questione da una prospettiva più moderna, da donne indipendenti.”