sabato, Maggio 4, 2024

Spagna: manifestazione a Madrid contro la legge sull’amnistia

Manifestazioni a Madrid, Spagna, contro la legge sull’amnistia per i separatisti catalani. La manifestazione è stata organizzata dal Partito Popolare (PP). Le nuove proteste sono arrivate mentre è atteso che il disegno di legge sull’amnistia sia esaminato dalla Camera bassa del Parlamento spagnolo.

Spagna: manifestazione a Madrid contro l’amnistia

Nuove manifestazioni in Spagna contro l’amnistia per i separatisti catalani. Decine di migliaia di persone si sono radunate a Madrid per protestare conto il piano del governo Sanchez. Alla manifestazione, organizzata dal Partito Popolare (PP), hanno partecipato il leader del PP Alberto Nunez Feijoo e l’ex primo ministro Mariano Rajoy, nonché la presidente della regione di Madrid Isabel Diaz Ayuso. I partecipanti portavano numerose bandiere spagnole e dell’UE, ma anche cartelli con la scritta “No all’amnistia” e “Sanchez traditore”. Feijoo ha detto che la maggioranza del paese rifiuta l’amnistia e durante la manifestazione si è rivolto ai sostenitori dicendo che “nessuno ci imporrà un paese per il quale non abbiamo votato”.

Il disegno di legge sull’amnistia sarà esaminato martedì nella Camera bassa del Parlamento spagnolo e, se approvato, bloccherebbe l’azione legale contro centinaia di attivisti catalani che sono indagati o accusati per il loro ruolo nel tentativo di dichiarare uno stato catalano indipendente nel 2017. Se adottata, la misura richiederebbe diversi mesi per diventare legge.

Cosa prevede la legge?

Secondo quanto riferito, il disegno di legge sull’amnistia annullerà la responsabilità penale, amministrativa e contabile di oltre 300 indipendentisti e 73 agenti di polizia. La legge comporterà anche l’annullamento dei procedimenti giudiziari e delle sanzioni derivanti dai fatti accaduto durante il cosiddetto “proces”, ovvero la consultazione del 9 novembre 2014, il referendum del 1° ottobre 2017 e la successiva dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna.

Nei giorni scorsi, è stato raggiunto un accordo tra i partiti di maggioranza sugli emendamenti alla legge sull’amnistia in Commissione Giustizia del Congresso: art.2, l’amnistia includerà il reato di terrorismo solo se avvenuto senza “violazione dei diritti umani e con intenzione diretta e manifesta”. In una prima formulazione invece si includeva il reato di terrorismo solo in caso di sentenza definitiva. Si escludono dall’applicazione della norma gli atti intenzionali di terrorismo che hanno causato morte o torture; art.4, la sospensione – per qualsiasi causa – del processo non impedirà l’applicazione di misure cautelari concordate prima dell’entrata in vigore dell’amnistia. In una prima formulazione le misure cautelari erano revocate anche in caso di “presentazione di un ricorso o di una questione di incostituzionalità contro la presente legge o una delle sue disposizioni”.


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