Roma, l’8 dicembre che divide la città in due: Salvini a piazza del Popolo da una parte, e l’albero migrante “Spauracchio” dall’altra

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Una piazza piena, 80 mila secondo le stime degli organizzatori, quella che ha ospitato la manifestazione della Lega di Matteo Salvini nel giorno dell’Immacolata concezione.

I partecipanti arrivano da tutta Italia, a bordo di 200 pullman e 3 treni, segno che la mobilitazione via social dello staff del leader del Carroccio, a colpi di hashtag come #primagliitaliani e #dalleparoleaifatti, continua a funzionare.

Il Capitano, così lo chiamano i suoi sostenitori, sale, verso le 11.00, sul palco allestito in piazza del Popolo con indosso una felpa rossa della Polizia di Stato, dopo il minuto di silenzio per le vittime di Ancona.

Durante il suo intervento passa da un tema all’altro. Parla del governo con i 5 Stelle, che assicura “dura 5 anni, non lo faccio saltare per un sondaggio”; chiede “il mandato di andare a trattare con l’Ue non come ministro, ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un’Italia migliore. Se c’è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno”.

Per quanto riguarda l’immigrazione, difende ancora la linea dell’ ”aiutiamoli a casa loro” e del decreto sicurezza (che secondo le stime rischia di lasciare quasi 20.000 migranti per strada), dicendo: “Molti di quelli che criticano il decreto sicurezza hanno letto Topolino”.

Cita poi Martin Luther King (“ per farsi nemici basta dire quello che si pensa”), Giovanni Paolo II, De Gasperi, senza tralasciare riferimenti religiosi come “il santo Natale” e il “santo presepe”.

A pochi chilometri dalla piazza sovranista, in piazzale Spadolini (zona Tiburtina), l’arrivo del Natale viene celebrato allestendo, verso le 12.00, l’albero Spauracchio, su iniziativa dell’associazione Baobab experience, che, pochi giorni fa, ha subito l’ennesimo sgombero da parte delle forze dell’ordine, poiché continuava a servire pasti caldi ai migranti per strada.

 Il nome scelto è volutamente provocatorio nei confronti del governo, perché “Lo spauracchio dei migranti è la carta giocata dal Governo per il suo tornaconto”.

È un albero “dedicato ai migranti e alla Roma solidale sotto il quale portare don(azion)i, dove cittadine e cittadini potranno incontrarsi, conoscersi, portare decorazioni dedicate alla solidarietà”.

È un tema, quello dell’immigrazione, che continua a dividere: divide l’Italia, divide Roma, nel giorno dell’Immacolata, e divide a tratti anche la Chiesa.

Ai numerosi sostenitori, nell’ambiente cattolico, di Salvini, si contrappone infatti il dichiarato disaccordo di figure come quella di Don Paolo Farinella, parroco di San Torpete, una parrocchia situata nel centro di Genova.

La sua decisione di chiudere la chiesa il giorno di Natale e non celebrare la messa, è una chiara provocazione nei confronti della linea adottata dal Viminale sull’immigrazione:

“Se Gesù -afferma- con Maria e Giuseppe, si presentasse da noi per celebrare la sua nascita, col decreto immondo di Salvini, sarebbe fermato alla frontiera e rimandato indietro perché migrante economico, perché senza permesso di soggiorno e perché in Palestina non c’è una guerra ‘vecchia’ dal 1948”.

La divisione profonda, tra un’Italia sovranista e una mondialista, non cessa di farsi sentire nemmeno in un giorno di festa, che si vorrebbe sotto il segno dell’unità.