(Adnkronos) –
Le periferie delle grandi città occupano un ruolo centrale nell’immaginario e nel racconto del territorio italiano, anche sui social media. Tra agosto 2024 e luglio 2025, la piattaforma Socialdata di Socialcom ha monitorato 486.000 post relativi alle periferie italiane, che hanno totalizzato 7,8 milioni di interazioni. Dall'analisi di Socialcom, presentata al Meeting di Rimini, emerge che le periferie più discusse sui social nel periodo analizzato sono: Corvetto (Milano), in vetta, per il caso molto discusso del 19enne Ramy Elgaml, morto il 24 novembre scorso durante un inseguimento con i carabinieri; tre emblematiche zone di Napoli ossia Scampia, Quartieri Spagnoli e Secondigliano. Napoli domina la classifica, con anche Ponticelli al settimo posto; Quarticciolo a Roma, tristemente nota per problemi legati allo spaccio; Lambrate a Milano, teatro di un grave episodio in cui un poliziotto è stato accoltellato da un cittadino extracomunitario. Le altre periferie di città di dimensioni medie, fa sapere Socialcom, lo Zen (Palermo), tornato alla ribalta perché luogo natale dell’autore della strage di Monreale, Barriera di Milano (Torino), virale per il caso di un cane abbandonato e Bolognina (Bologna). "La reputazione di questi luoghi è variegata – secondo l'analisi di Socialcom – Mentre Corvetto, Quarticciolo, Zen e Barriera di Milano sono spesso associati a notizie negative e cronaca, le periferie napoletane emergono con un sentiment prevalentemente positivo grazie ai numerosi progetti di riqualificazione. Non si parla sempre delle periferie solo in termini di degrado o cronaca nera. Emergono sempre più frequentemente parole chiave legate alla riqualificazione, in primo luogo le scuole come luogo di progettazione e costruzione del futuro (anche i bambini sono protagonisti), a cui vengono riservate iniziative come installazioni artistiche, concorsi per i ragazzi, agevolazioni per i genitori". "Poi momenti di aggregazione sociale come i festival e opere di riqualificazione urbana come i murales, il coinvolgimento dei sindaci, la valorizzazione storica e identitaria. Questi luoghi diventano palcoscenici di cultura e impegno sociale: in primis le scuole, poi eventi e concerti, il teatro e gli spettacoli sono i focus principali che costruiscono identità e consapevolezza. La vita culturale pulsa anche nelle piazze, nelle vie, nei palazzi restaurati e nei parchi. Sono da queste scene che nascono storie virali di riscatto, capaci di generare decine di migliaia di interazioni. Si tratta sia di persone originarie delle periferie diventate celebri — come l’attrice Rosa Ricci dei Quartieri Spagnoli (raccontata da Rolling Stone) o la Dj Deborah De Luca, nata a Scampia — sia della rigenerazione urbana", osserva Socialcom. In questo senso, due esempi simbolo sono: "Le Vele di Scampia, oggetto di riqualificazione raccontata con grande successo dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e da Will Ita – sottolinea Socialcom – Una nuova piazza a Corviale, resa virale dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha realizzato un popolare video giocando a basket con i ragazzi del posto". “Le periferie non sono solo teatri di cronaca nera, ma vivaci laboratori di identità, cultura e rigenerazione – spiega Luca Ferlaino, presidente di Socialcom – Le narrazioni che nascono dalle Vele di Scampia o da Corviale dimostrano che questi territori possono diventare simboli di riscatto, creando storie virali di impegno collettivo e creatività”. —[email protected] (Web Info)
Periferie, analisi Socialcom: “Il riscatto è virale sui social”
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