Paure e ossessioni, simboli della decadenza dell’anima, i mostri nella letteratura ottocentesca rimangono nell’immaginario collettivo. Il Museo civico di Crema approfondisce l’argomento con un’esposizione che riunisce alcune illustrazioni e quadri raffiguranti creature da incubo. Visitabile dal 23 ottobre ottobre al 12 dicembre, è un’opzione da prendere in considerazione per Halloween.
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Cosa rappresentano i mostri nella letteratura ottocentesca oggetto dell’esposizione?
“Mostri. La dimensione dell’oltre” è quasi il superamento dell’idea di essere spaventoso per arrivare all’accettazione dell’alterità. Deformità e bruttezza non sono sempre sinonimo di aberrazione, ma il risultato di situazioni difficili da capire e risolvere. Il lato occulto dell’essere demoniaco si svela per lasciare spazio a una rivelazione. Nella creatura spaventosa si intravede anche la divinità, il sovrannaturale.
Austine Osman Spare e gli altri artisti in esposizione
Demoni e esseri leggendari affascinano perché hanno un significato esoterico e per il modo in cui sono rappresentati. Quindi l’esposizione è organizzata in modo da creare due sezioni che presentano gli aspetti più conosciuti dell’argomento. L’artista inglese Austin Osman Spare è messo a confronto con Marcel-Lenoir e Albert Welti, i fiamminghi James Ensor, Félicien Rops, Charles Doudelet. Uno spazio del percorso è incentrato sulle incisioni in cui compaiono esseri mitologici e danze macabre. Inoltre, ci sono i libri che hanno per protagonisti i mostri, “Tales of mystery and imagination” di Edgar Allan Poe e il “Faust” di Goethe. Le illustrazioni di Harry Clarke sono in evidenza insieme alle immagini di Annibale Butti di “Il castello del sogno”.
“Mostri. La dimensione dell’oltre”
Il Museo civico di Crema affronta un tema antropologico, la percezione del lato oscuro della propria coscienza nell’arte. Attraverso personaggi controversi, il percorso presenta la riflessione umana su crudeltà e malvagità. Di solito le persone cercano di liberarsi degli esseri mostruosi che rappresentano gli errori. Talvolta, invece, la creatura assume forme leggiadre per confondere e indurre a ripetere gli sbagli che impediscono di realizzarsi. Nell’esposizione il percorso di conoscenza del mostro ha inizio nell’Ottocento. Quindi in un momento di fervore artistico e culturale che valorizza l’irrazionale.