L’OMS ha perso le comunicazioni con i suoi contatti nell’ospedale di Al-Shifa, nel nord di Gaza. Mentre continuano ad emergere notizie terribili di ripetuti attacchi all’ospedale, riteniamo che i nostri contatti si siano uniti alle decine di migliaia di sfollati che hanno cercato riparo nel terreno dell’ospedale e che stanno fuggendo dalla zona. Secondo quanto riferito, alcune persone che sono fuggite dall’ospedale sono state colpite, ferite e persino uccise.
Nelle ultime 48 ore, l’ospedale Al-Shifa – che è il più grande complesso medico di Gaza – sarebbe stato attaccato più volte, causando diversi morti e molti feriti. Il reparto di terapia intensiva è stato danneggiato dai bombardamenti, mentre sono state danneggiate anche le aree dell’ospedale in cui si rifugiavano gli sfollati. Un paziente intubato sarebbe morto quando a un certo punto è stata tolta l’elettricità .
Secondo le ultime notizie, l’ospedale era circondato da carri armati. Il personale ha riferito della mancanza di acqua pulita e del rischio che le ultime funzioni critiche rimaste, tra cui le unità di terapia intensiva, i ventilatori e le incubatrici, si spengano presto a causa della mancanza di carburante, mettendo a rischio immediato la vita dei pazienti.
L’OMS nutre gravi preoccupazioni per la sicurezza degli operatori sanitari, delle centinaia di pazienti malati e feriti, compresi i neonati in terapia intensiva e gli sfollati che rimangono all’interno dell’ospedale. Secondo quanto riferito, il numero di pazienti ricoverati è quasi il doppio della sua capacità , anche dopo aver limitato i servizi alle cure d’emergenza salvavita.
I pazienti che cercano assistenza sanitaria non dovrebbero mai essere esposti alla paura e gli operatori sanitari che hanno giurato di curarli non dovrebbero mai essere costretti a rischiare la propria vita per fornire assistenza.
L’OMS chiede ancora una volta un cessate il fuoco immediato a Gaza come unico modo per salvare vite umane e ridurre gli orribili livelli di sofferenza. Gli ospedali, i pazienti, il personale sanitario e le persone che si rifugiano nelle strutture sanitarie sono protetti dalle Convenzioni di Ginevra e dal Diritto Internazionale Umanitario.
L’OMS chiede inoltre che l’evacuazione medica di pazienti gravemente feriti e malati in Egitto attraverso il valico di frontiera di Rafah avvenga in modo sostenuto, ordinato, senza ostacoli e in condizioni di sicurezza.
Tutti gli ostaggi devono ricevere cure mediche adeguate e devono essere rilasciati senza condizioni.