sabato, Luglio 27, 2024

La maison Versace diventa americana

La moda italiana ha tanti nomi, uno di questi è quello di Gianni Versace. Versace è moda di lusso ma soprattutto la storia di una famiglia Lo stilista, assassinato il 15 luglio 1997,a soli 51 anni, ha creato e poi lasciato in eredità ai fratelli una delle griffe più rinomate del panorama della moda italiana e internazionale.

Nato a Reggio Calabria nel 1946, Gianni Versace ha sempre portato nelle sue creazioni il fascino ellenico, erotico, iperfemminile della Grecia antica e in una dichiarazione del ’92, parlando delle sue origini calabresi, aveva detto:“Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique di alta moda. Il luogo dove da piccolo cominciai ad apprezzare l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide. Dove ho cominciato a respirare l’arte della Magna Grecia”. Agli inizi degli anni ’70 il trasferimento a Milano. Qui lavora per Genny, Complice e Callaghan fino al debutto con la prima collezione donna nel ’78 che firma con il brand omonimo.

È qui che Gianni Versace cresce. Il suo nome inizia a girare nell’ambiente della moda. Gli addetti ai lavori non possono non notare l’estro creativo e la bravura di questo giovane stilista arrivato dal profondo sud. Poi anni dopo a raggiungere Gianni sarà il fratello Santo.

Sarà col fratello, laureato in economia, che Gianni Versace metterà le fondamenta per quella che era destinata a diventare una delle maison di moda pià apprezzate di sempre.

Donatella fu braccio destro del fratello Gianni fin dagli anni ottanta, quando le venne affidata la direzione del marchio Versace Versus. Dal 1997, anno della morte di Gianni per mano di un killer che lo assassina a colpi di pistola sugli scalini della sua abitazione a Miami Beach, divenne direttore creativo del marchio e nel 1998 disegnò la sua prima linea moda Versace. Donatella ha portato il brand nel futuro, curandone l’identità per il ventunesimo secolo con duro lavoro e dedizione.

Gianni Versace, il genio che ha reso la sensualità e la sperimentazione i tratti distintivi della maison della Medusa, simbolo scelto proprio dal designer che aveva tutta l’intenzione di pietrificare con lo sguardo e stupire chi osservava le sue collezioni.

Lui, amico di modelle diventate poi celebri top con cui adorava uscire in passerella alla fine di ogni sfilata. E che Gianni Versace ha trasformato in divinità della moda, sfiorando il mito nell’immaginario collettivo,
Naomi Campbell, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Carla Bruni e Cindy Crawford, solo per citarne alcune, negli anni ’90 diventano icone dello stile glamour firmato Versace. Il successo è planetario e tra le collaborazioni dello stilista, che nelle sue collezioni non dimenticava mai l’ispirazione colta, anche quella con i fotografi Richard Avedon, Bruce Weber, Helmut Newton e Giovanni Gastel. Artisti della fotografia che con l’obiettivo hanno immortalato la sensualità disegnata da Versace nei loro scatti d’autore.

La teatralità a casa Versace è sempre stata di moda e, agli inizi degli anni ’80, il designer ha anche realizzato i costumi per balletti e pièce, tra cui il Josephslegende di Richard Strauss andato in scena alla Scala di Milano.

Alla fine degli anni Ottanta è lo stile sadomaso a portare i riflettori sulla casa di moda italiana, tanto da far gridare allo scandalo per l’irriverenza dei capi.

Ma la benedizione definitiva arriva nel 1995, quando la rivista Time nomina Gianni Versace Uomo del momento.

Al 1991 risale la nascita del marchio Versace Signature, due anni dopo arriva Versace Home Collection: la maison si sposta dai capi di abbigliamento per approdare al design di interni.

Dopo la morte dello stilista, le sorti della maison di moda finiranno nelle mani della giovanissima nipote di Versace: Allegra, 11 anni. Una lunga e pesantissima crisi porterà a fondo la griffe, che riuscirà a risollevarsi solo nel 2004, quando alla guida dell’azienda ci sarà Giancarlo Di Risio.

Il nuovo amministratore delegato del Gruppo riorganizzerà l’azienda: Di Risio si occuperà di elimare alcune licenze e tagliare alcuni costi.

All’indomani della morte di Gianni Versace, il suo posto di direttore creativo sarà preso da Donatella. Ma la grandezza di Gianni non morirà mai: lo stile dello stilista rimarrà sempre nei sogni della maison.

A metà degli anni Duemila, la casa di moda inizia a cedere parti dell’azienda. Nel febbraio 2014 il 20 per cento della controllante GiVi holding (il 30 per cento in mano a Santo Versace, il 20 per cento a Donatella Versace, il 50 per cento a Allegra Versace Beck) è stato acquisito dalla statunitense Blackstone Group per 150 milioni di euro.

Il 25 settembre del 2018 ad acquisire interamente l’azienda italiana di moda sarà un altro statunitense: Michael Kors acquisterà la griffe per 1.83 miliardi di euro. Ma direttore creativo resterà sempre lei: Donatella Versace.

“Lo stile iconico di Donatella è al centro dell’estetica del design di Versace. Lei continuerà a guidare la visione creativa dell’azienda”, ha spiegato John D. Idol, Chairman and Chief Executive Officer di Michael Kors Holdings.

La Michael Kors Limited è capitalizza sul mercato per 9,9 miliardi di dollari e conta tra i suoi principali azionisti Vanguard Group, con il 10,3 per cento delle azioni, Blackrock con il 7,45 per cento e State Street (4,77 per cento).

Nei giorni scorsi avevano iniziato a rincorrersi numerosi voci sull’imminente acquisizione della maison di moda italiana, soprattutto dopo la notizia dell’uscita di alcuni manager della società.

Michael Kors solo un anno fa aveva acquisito per quasi un miliardo di dollari il marchio di scarpe Jimmy Choo.

Prima della conferma ufficiale, alcuni media americani avevano detto che uno dei possibili acquirenti poteva essere Tiffany, al cui apice al momento si trovano il ceo Alessandro Bogliolo e l’azionista Francesco Trapani.

Il valore attuale del marchio Versace è di 2 miliardi di dollari e l’obiettivo strategico che si dà Kors-Capri è di far crescere fino a 2 miliardi di dollari i ricavi annuali nel lungo periodo.

Prima dell’acquisizione, il marchio Versace era controllato dalla holding Givi, che vede la quota di maggioranza nelle mani di Allegra Versace Beck, ottenuta in eredità da Gianni Versace dopo il suo omicidio.

Il 20 per cento invece è detenuto da Donatella Versace, il 30 da Santo Versace, che ha fondato l’azienda insieme al fratello designer Gianni nel 1978.

Concludo con una frase di Versace: “non sono interessato al passato, se non per il fatto che è la via per il futuro”, e oggi il futuro si chiama Michael Kors.

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