Il relativo progetto di legge è stato elaborato su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri bielorusso e presentato alla Camera dei Rappresentanti dal Consiglio dei Ministri il 6 settembre. Come si è detto, “il progetto di legge è stato elaborato per garantire gli interessi nazionali della Repubblica di Bielorussia”. Il progetto sospende l’adempimento da parte bielorussa degli obblighi previsti dal CFE, firmato a Parigi il 19 novembre 1990, nei confronti della Polonia e della Repubblica Ceca.
D’ora in poi, Minsk non condividerà con Varsavia e Praga le informazioni sulle sue armi ed equipaggiamenti convenzionali e non accetterà ispezioni da parte di Polonia e Repubblica Ceca che potrebbero monitorare il rispetto dei limiti sul numero di queste armi stabiliti dalle disposizioni della CSTO.
Leggi anche: La Lettonia chiude uno dei due checkpoint al confine con la Bielorussia
Per quanto riguarda gli altri Paesi, la Bielorussia continuerà a rispettare i termini della CFE.
Si noti che Praga nel 2022 e Varsavia nel 2023 hanno informato Minsk che avrebbero sospeso l’attuazione del Trattato nei confronti della Bielorussia.
Come riportato in precedenza da Ukrinform, il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato a maggio una legge sulla denuncia del Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa (CFE).