martedì, Maggio 14, 2024

Israele: non si placano le proteste dopo l’approvazione della riforma della giustizia

Non si placano le proteste in Israele dopo l’approvazione della riforma della giustizia. Molti all’interno della società israeliana hanno espresso il loro disappunto per le riforme giudiziarie del governo. Centinaia di migliaia di israeliani sono scesi in piazza nelle ultime settimane, migliaia di riservisti dell’IDF hanno minacciato di abbandonare il servizio di volontariato e, dopo l’approvazione del disegno di legge, il personale medico israeliano ha deciso di scioperare per protestare contro la nuova legge. La Casa Bianca si è espressa contro l’approvazione del piano di riforma della giustizia e ha chiesto ai leader israeliani a trovare un compromesso.

Non si placano le proteste in Israele

Non si placano le proteste in Israele contro la riforma della giustizia voluta dal governo del primo ministro Benjamin Netanyahu. Ieri, il parlamento israeliano ha approvato la modifica della “clausola di ragionevolezza”, uno dei punti chiave della contestata riforma della giustizia, che impedisce ai giudici della Corte Suprema di ribaltare le decisioni e le nomine del governo e dei singoli ministri sulla base del fatto che sono “irragionevoli”. A Tel Aviv migliaia di manifestanti hanno marciato sulla principale autostrada, la Ayalon, bloccando il traffico. La polizia ha usato i cannoni ad acqua nel tentativo di disperdere le folla. Si sono verificati numerosi scontri tra la polizia e i manifestanti. Secondo quanto riferito dai media locali, ci sarebbero stati almeno 34 arresti in tutto il Paese.

Diversi giornali israeliani hanno pubblicato questa mattina una prima pagina interamente nera, in seguito all’approvazione della legge per annullare lo standard di ragionevolezza. Le pagine sono pubblicità a pagamento del movimento israeliano di proteste per l’hi-tech, un gruppo composto da rappresentanti di aziende hi-tech tra cui amministratori delegati, investitori di capitale di rischio, imprenditori autonomi e dipendenti hi-tech regolari. Gli annunci recitano “un giorno nero per la democrazia israeliana” in un piccolo testo bianco in fondo.

I medici indicono uno sciopero

Dopo l’approvazione del disegno di legge sulla riforma della giustizia anche i medici hanno annunciato uno sciopero. L’Organizzazione dei medici ha annunciato che circa il 73% dei medici ha deciso di sostenere la protesta contro la riforma della giustizia e oggi sciopererà. Inoltre, l’Associazione medica israeliana ha deciso di disabilitare il lavoro dei medici per 24 ore con una decisione votata all’unanimità. “È stato deciso nell’organizzazione di sostenere l’appello dei ‘camici bianchi’ e di invitare tutti i medici interni a partecipare alle assemblee di emergenza in tutto il paese domani e passare al lavoro in caso di emergenza”, ha affermato l’Organizzazione dei medici.

Israele sta entrando in una guerra civile?

In un’intervista con il notiziario britannico Channel 4 News, l’ex primo ministro israeliano, Ehud Olmet, ha affermato che Israele sta entrando in una guerra civile dopo il voto per approvare il disegno di legge sullla riforma della giustizia. “C’è una minaccia. Questa è una seria minaccia”, ha detto Olmert. “Non è mai successo prima e ora stiamo entrando una guerra civile”, ha aggiunto.


Leggi anche: Israele: al via il voto sulla riforma della giustizia

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