India: donne stuprate e costrette a sfilare nude  

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India: donne stuprate e costrette a sfilare nude  

Nelle ultime ore è diventato virale in India un video che mostra due donne costrette a sfilare nude dopo essere probabilmente state stuprate. Il fatto è accaduto in Manipur, stato nord-orientale dell’India. Dal maggio scorso il Manipur è stato teatro di violentissimi scontri tra le comunità Kuki, di prevalenza cristiana, e Meitei, perlopiù indù, con un bilancio di centinaia di morti e migliaia di case e negozi bruciati e distrutti. Le autorità hanno anche sospeso di internet, rendendo difficile la diffusione delle informazioni.

Donne stuprate in India: cos’è successo?

In India proseguono gli scontri nel Manipur, stato nord-orientale che confina con il Myanmar, dopo che nei giorni scorsi è circolato sui social media locali un video in cui si vedono centinaia di uomini trascinare con la forza due donne per strada, per poi spingerle in un campo. Il video di 26 secondi mostra il gruppo di uomini – alcuni sembrano avere appena 15 anni – che palpeggiano e aggrediscono sessualmente le donne appartenenti alla tribù etnica Kuki-Zo e le scortano verso un campo vuoto.

Secondo il primo rapporto informativo (FIR) presentato dai sopravvissuti, almeno una delle donne, di 21 anni, è stata stuprata dal gruppo. La denuncia della polizia dice che l’altra donna aveva 42 anni. Secondo quanto riferito, le donne sono state rapite mentre tentavano di scampare ad un attacco contro il loro villaggio, insieme a due membri della loro famiglia che sono stati uccisi. Le donne hanno riferito che la polizia avrebbe avuto un ruolo attivo nelle violenze.  

Le violenze etniche a Manipur

L’incidente è avvenuto il 4 maggio, un giorno dopo che sono scoppiate rivolte etniche mortali tra le tribù a maggioranza indù Meitei e le tribù a maggioranza cristiana Kuki-Zo nel remoto stato nel nord-est dell’India, governato dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP). I Meitei, che costituiscono più della metà dei 3,5 milioni di abitanti del Manipur, vivono principalmente nella capitale Imphal e nella prospera valle circostante, mentre le tribù Kuki-Zo e Naga vivono nei distretti collinari circostanti.

Gli scontri sono iniziati a seguito delle proteste dei Kuki e dei membri di altre comunità tribali contro la richiesta dei Meitei di ottenere uno status speciale, che consentirebbe loro di avere vantaggi relativamente al diritto di coltivare i terreni nelle foreste, nell’accesso a prestiti bancari a basso tasso di interesse e in ambito lavorativo. Almeno 130 persone – la maggior parte delle quali Kuki-Zo – sono state uccise e più di 50.000 sfollate da quando sono scoppiati gli scontri tra le due comunità.

Le donne attaccano la casa del principale sospettato

Le donne di Manipur hanno attaccato la casa del principale sospettato del caso di violenza sessuale. Il principale sospettato, identificato come Khuirem Herodas, un Meitei, è stato arrestato giovedì ore dopo che il primo ministro Narendra Modi, rompendo il suo silenzio di quasi 80 giorni sulla violenza del Manipur, ha condannato la presunta violenza sessuale come “vergognosa” e ha promesso un’azione dura. “Voglio assicurare alla nazione che nessun colpevole sarà risparmiato. Verranno presi provvedimenti secondo la legge. Quello che è successo alle figlie del Manipur non potrà mai essere perdonato. Il mio cuore è pieno di dolore e rabbia”, ha detto Modi. La polizia ha riferito che anche altre tre persone sono stati arrestate e un funzionario di polizia ha detto che stavano rintracciando almeno altre 30 persone coinvolte nel crimine.


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