venerdì, Maggio 17, 2024

Il rischio di diffusione di malattie sale a Gaza a causa dell’interruzione delle strutture sanitarie, dei sistemi idrici e igienici

Mentre i morti e i feriti a Gaza continuano ad aumentare a causa dell’intensificarsi delle ostilità, l’intenso sovraffollamento e l’interruzione dei sistemi sanitari, idrici e igienici rappresentano un ulteriore pericolo: la rapida diffusione di malattie infettive. Stanno già emergendo alcune tendenze preoccupanti.

La mancanza di carburante ha portato alla chiusura degli impianti di desalinizzazione, aumentando in modo significativo il rischio che infezioni batteriche come la diarrea si diffondano con il consumo di acqua contaminata. La mancanza di carburante ha anche interrotto la raccolta dei rifiuti solidi, creando un ambiente favorevole alla proliferazione rapida e diffusa di insetti e roditori che possono trasportare e far transitare le malattie.

La situazione è particolarmente preoccupante per quasi 1,5 milioni di sfollati a Gaza, soprattutto per quelli che vivono in rifugi gravemente sovraffollati con scarso accesso a strutture igieniche e acqua sicura, aumentando il rischio di trasmissione di malattie infettive. L’UNRWA, l’OMS e il Ministero della Salute stanno potenziando un sistema flessibile di sorveglianza delle malattie in molti di questi rifugi e strutture sanitarie. L’attuale andamento delle malattie è molto preoccupante.

Dalla metà di ottobre 2023, sono stati segnalati oltre 33.551 casi di diarrea. Oltre la metà di questi sono tra i bambini di età inferiore ai cinque anni, un aumento significativo rispetto a una media di 2000 casi mensili tra i bambini di età inferiore ai cinque anni per tutto il 2021 e il 2022. Sono stati segnalati anche 8944 casi di scabbia e pidocchi, 1005 casi di varicella, 12635 casi di eruzioni cutanee e 54.866 casi di infezioni delle vie respiratorie superiori.

L’interruzione delle attività di vaccinazione di routine e la mancanza di farmaci per il trattamento delle malattie trasmissibili aumentano ulteriormente il rischio di una diffusione accelerata delle malattie. A ciò si aggiunge la copertura incompleta del sistema di sorveglianza delle malattie, comprese le capacità di rilevamento precoce delle malattie e di risposta. La limitata connettività a Internet e il funzionamento del sistema telefonico limitano ulteriormente la nostra capacità di individuare tempestivamente potenziali focolai e di rispondere in modo efficace.

Nelle strutture sanitarie, i sistemi idrici e igienico-sanitari danneggiati e la diminuzione delle forniture per la pulizia hanno reso quasi impossibile mantenere le misure di prevenzione e controllo delle infezioni di base. Questi sviluppi aumentano notevolmente il rischio di infezioni derivanti da traumi, interventi chirurgici, cura delle ferite e parto. I soggetti immunosoppressi, come i pazienti affetti da cancro, sono particolarmente a rischio di infezioni complicate. L’insufficienza dei dispositivi di protezione personale fa sì che gli stessi operatori sanitari possano contrarre e trasmettere infezioni mentre prestano assistenza ai pazienti. La gestione dei rifiuti medici negli ospedali è stata gravemente compromessa, aumentando ulteriormente l’esposizione a materiali pericolosi e infezioni.

L’OMS chiede un accesso urgente e accelerato agli aiuti umanitari – compresi carburante, acqua, cibo e forniture mediche – nella Striscia di Gaza e in tutta la zona. Tutte le parti in conflitto devono rispettare gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale per proteggere i civili e le infrastrutture civili, compresa l’assistenza sanitaria. L’OMS chiede il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco umanitario per evitare ulteriori morti e sofferenze.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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