venerdì, Aprile 26, 2024

GIOCO E FISCO: UNA PARTITA APERTA

Che il gioco sia una fonte di entrate per l’erario, non è un mistero. Cerchiamo però di capire esattamente in che misura. Per farlo attingiamo dai dati ufficiali e guardiamo ai numeri.

Diverse nuove disposizioni in materia di gioco sono state inserite con la legge di bilancio 2019, tra queste: l’incremento dell’1,35 e dell’1,25 per cento delle aliquote del prelievo erariale PREU applicabili alle new slot e alle videolottery (fonte: Camera).

Ma per avere un’idea più tangibile basta guardare alle cifre diffuse da Confcommercio-Acadi: in italia il gioco equivale all’1% del Pil e nel 2019 ha generato 8 miliardi di entrate per l’erario. Ecco la somma.

Una ricca fonte di liquidità, una fonte che tuttavia, come molte altre attività sta risentendo della crisi legata all’emergenza sanitaria.

Secondo i dati forniti dal Dipartimento finanze del MEF, le entrate derivanti dai giochi nel 2019 sono cresciute di 940 milioni di euro pari al +6,4%, per effetto principalmente dell’imposta sugli apparecchi e congegni di gioco (+727 milioni di euro, pari a +12,4%) e delle entrate del gioco del lotto (+1,6%); mentre nei primi sette mesi 2020 si sono registrate solo perdite, rispettivamente -3.865 milioni di euro, ovvero -42,7%.

Intanto il Tar del Lazio ha appena rigettato il ricorso degli operatori contro la tassa per il “Fondo Salva Sport” attraverso il quale i ricavi prodotti dal settore del gioco dovrebbero servire a tamponare le emergenze.

Un quadro tecnico che ci serve però a fotografare l’attuale situazione del settore, dove però non abbiamo parlato del gioco online, quel comparto digitale che accoglie gli utenti più legati ai device e parte di quelli che prima frequentavano le sale fisiche: i volumi di gioco dell’online sono infatti cresciuti esponenzialmente, tanto che poker e giochi da casino online, fruiti anche in live streaming, tra marzo e aprile 2020 hanno registrato crescite esponenziali arrivando fino al 30% in più tra Marzo e Aprile dello scorso anno.

Se da un lato il governo eroga ristori per i settori colpiti dalla crisi, purtroppo dall’altro attinge dagli stessi settori per trovare i fondi da stanziare. Una dinamica che sta facendo molto discutere anche in merito agli autonomi e all’introduzione della nuova cassa integrazione per le partite iva, la Iscro, in vigore da quest’anno.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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