In Germania è stata approvata la riforma della legge sulla cittadinanza. D’ora in poi sarà più facile ottenere la cittadinanza tedesca. Sarà anche esteso il diritto di avere la doppia cittadinanza. La destra si oppone ai cambiamenti.
Germania: approvata la legge sulla cittadinanza
Con 382 voti a favore e 234 contrari il Bundestag ha approvato una riforma della legge sulla cittadinanza che allenta le regole sull’ottenimento della cittadinanza tedesca ed estende anche il diritto ad avere la doppia nazionalità, finora riservato ai soli cittadini UE e svizzeri. Si tratta di una riforma in cantiere da quando la coalizione di centrosinistra composta da socialdemocratici (SPD), verdi e liberali democratici (FDP) entrata in carica nell’autunno del 2021.
La nuova legge prevede che: gli immigrati che vivono legalmente in Germania potranno richiedere la cittadinanza dopo cinque anni, anziché gli attuali otto; se portano sul tavolo risultati speciali, questo può essere ridotto a soli tre anni; i bambini nati in Germania da almeno un genitore che vive legalmente nel Paese da cinque o più anni otterranno automaticamente la cittadinanza tedesca; gli immigrati di età superiore ai 67 anni potranno sostenere un test di lingua tedesca orale invece che scritto; saranno consentite cittadinanze multiple. Le persone che vivono interamente con il sostegno statale invece non avranno diritto alla cittadinanza tedesca. La cittadinanza tedesca sarà negata anche a coloro che hanno commesso reati di antisemitismo, razzismo, xenofobia o altri reati diffamatori considerati inconciliabili con l’impegno per l’ordine fondamentale.
La destra si oppone ai cambiamenti
L’opposizione di centrodestra dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU) si è detta contraria a tali cambiamenti. “La cittadinanza tedesca è qualcosa di molto prezioso e bisogna trattarla con molta attenzione”, ha detto il leader della CDU Frederich Merz. Il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) si è opposta fermamente ai cambiamenti previsti: “due terzi dei tedeschi non vogliono che la naturalizzazione venga semplificata e parlano di una ‘svendita’ della loro cittadinanza”.
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