sabato, Luglio 27, 2024

Dpcm e scuola: milioni di studenti a casa

La situazione del Dpcm e la scuola ancora è confusa. Contagi in aumento e varianti che spaventano. L’età media delle persone che si ammalano diminuisce e come spesso è accaduto il problema si sposta altrove. Ovvero sulla martoriata scuola che nei casi più gravi chiude. Ogni ordine e grado, in zona rossa, ma anche eventualmente nelle zone in cui il tasso di incidenza del virus è pari o superiore a una media di 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. Dove i governatori potranno decidere di sospendere l’attività scolastica in presenza e passare alla didattica a distanza. Così stabilisce il primo Dpcm dell’era Draghi, firmato ieri 2 marzo dal presidente del Consiglio e valido dal 6 marzo al 6 aprile. Insomma si aspettava un cambio di rotta invece ecco arrivare il solito Dpcm presentato in conferenza stampa dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e da quella degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini. Il Presidente Draghi era occupato in un colloquio atto a defenestrare il Commissario Arcuri. Un provvedimento drastico ma necessario, dicono gli addetti ai lavori ma visto i precedenti pare che non sia cambiato molto.

Quanti studenti potrebbero rimanere a casa?

Di fatto potranno essere fino a 6 milioni gli studenti e le studentesse in Dad a partire dall’8 marzo. Laddove le Regioni dovessero effettivamente decidere per la sospensione delle attività in presenza nelle aree con più di 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti, secondo le stime di Tuttoscuola. Come spesso avviene si esaminano i numeri, spesso confusi e in ritardo, e si prendono provvedimenti. Salvo per adesso è il Lazio, che ha delle zone rosse solo a Frosinone. Il problema continua a spostarsi, come dicevamo, verso soluzioni che appaiono improbabili. In Europa dicono che la nostra vaccinazione è ferma mentre da noi si cercano in ogni dove. Quindi la vera soluzione sta nella vaccinazione e non si capisce come mai si ricorra alla chiusura delle scuole.

Dpcm e scuola, come procedono le vaccinazioni

Ma questo sacrificio della scuola non verrà compensato da un’accelerazione del piano vaccinale. In Italia al momento la fatica appare innegabile: secondo il monitoraggio dello stesso governo, al 3 marzo il personale scolastico in tutta Italia ha ricevuto 215.939 somministrazioni. Questo rappresenta oggi il vero problema e non le scuole.

Allungamento dell’anno scolastico

Ci sono ipotesi per far recuperare giorni persi di didattica, ovvero allungare l’anno scolastico. Continuare almeno fino al 30 giugno. Ma questa ipotesi è ancora in fase di riflessione come riferisce il Ministro Speranza. Bisognerebbe valutare comunque il livello di apprendimento riferito a zone, per poter capire e agire quanto è andato perso quest’anno per gli studenti. Potrebbero venire in aiuto Invalsi che con dei test saggerebbe il grado di comprensione degli studenti in oggetto.

Dpcm e scuola con maggiori congedi parentali

200 milioni in arrivo, assicura il governo. Per i congedi parentali. Ma il problema molto probabilmente è il reddito della famiglia che oggi pensa ad altro. Lo schema rimane quello assistenziale anche per la scuola. Ciò che viene fuori è un governo che pensa ai congedi parentali piuttosto che ai vaccini. Che nel caso di un innalzamento dei contagi elimina la scuola. Antonio Decaro è un politico e ingegnere italiano, sindaco di Bari dal 2014. Presidente dell’ANCI dal 2016. In questo caso Decaro ha detto:«scuole chiuse ma movida libera: il nuovo Dpcm sembra dire proprio questo». Il concetto Dpcm e scuola è chiaro.

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