De Profundis, la lettera dell’amore universale

La lettera che è stata in grado di distruggere le barriere

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De Profundis

Una vita anomala per l’epoca. Un uomo diverso, particolare nel suo anticonformismo. Lui che della sua diversità ne ha fatto un vanto diventando uno degli autori simbolo della comunità LGBTQ+. Oscar Wilde è tutt’ora ritenuto uno degli autori teatrali e non più autorevoli della storia del Novecento. Romanzi come Il ritratto di Dorian Gray, opere teatrali come L’importanza di chiamarsi Ernest oppure Salomè e lettere come De Profundis provengono dalla sua penna tracciando il profilo di un uomo complicato ma allo stesso tempo geniale. Troppo avanti per gli anni in cui viveva e profondamente innamorato dell’amore.

Locandina di ‘The Happy Prince’ regia di Rupert Everett.

La sua triste storia lo ha reso uno degli autori più ignorati all’ inzio del Novecento, ma totalmente rivalutato nel corso del tempo. E’ uno dei pochi ad essere stato in grado di raccontare la vita e l’amore da tutti i punti di vista. Passione, amore, sessualità sono un unico elemento intrinseco all’uomo e ai suoi istinti. La sua storia personale triste e dolorosa lo ha reso uno degli autori più interessanti da studiare dal punto di vista biografico. E nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia non si può che raccontare la storia di un uomo come lui. Un autore che con la sua scrittura e i suoi ideali ha cambiato la letteratura ed il teatro.

Il processo e la nascita del De Profundis

E’ il 1891, quando Wilde, sposato e con due figli, incontra il giovane aristocratico Alfred Dogulas detto “Bosie”. Lui, figlio di un noto marchese diventerà stabilmente suo amante nonché sua ispirazione. L’amore tra i due, travolgente e profondo, porterà alla nascita di opere dalla bellezza inestimabile come il De Profundis. La relazione con Bosie non fu mai resa pubblica a causa della mentalità chiusa e bigotta in cui viveva la Londra vittoriana. Proprio questo elemento è il punto cardine di una delle sue opere teatrali più famose L’importanza di chiamarsi Ernest. La relazione a causa del carattere irruento del giovane marchese fu molto travagliata e complessa.

Oscar Wilde(Stephen Fry) e Bosie (Jude Law) nella scena del film ‘Wilde’(1997)

Il tutto raggiungerà il culmine nel momento in cui il padre di Bosie il noto Marchese John Sholto Douglas accusa Oscar Wilde di Sodomia. Dopo un processo molto lungo l’autore fu condannato a due anni di lavori forzati. Lui non rinnegò mai il suo amore per il giovane, nonostante questo fosse stato la causa della ‘fine’ della sua carriera. Gli amici gli voltarono le spalle e la società inglese cominciò ad isolarlo, rendendo un uomo che per anni era stato simbolo dell’ arte inglese, un reietto. I suoi ultimi anni di vita li ha raccontati Rupert Everett nel suo esordio dietro la macchina da presa in una pellicola intitolata ‘ The Happy Prince’.

La sua arte divenne in poco tempo la sua unica fonte di gioia e di salvezza. Un salvagente a cui ancorarsi, una speranza in cui credere. L’amore che provava per quel giovane l’aveva spinto ad andare avanti e al non sentirsi sbagliato. Perché l’amore non fa mai sentire sbagliati e fuori posto.

Un amore universale capace di salvare

L’opera che racconta di più questo sentimento è sicuramente il De Profundis. Il testo comprende una lunga lettera scritta da Wilde al suo amato Bosie, durante la sua permanenza in carcere. Ancora oggi quella lettera è definita come una delle più belle dichiarazioni d’amore della storia della letteratura. Sofferenza, amore, dolore, senso di smarrimento e paura sono i sentimenti raccolti in un’ opera immortale, che ha cambiato il modo di vedere la letteratura in tutto il mondo.

ll tuo amore ha grandi ali ed è forte, il tuo amore arriva a me attraverso le sbarre della prigione e mi conforta, l’amore è la luce che illumina le mie ore.‘ –Oscar Wilde

Oscar Wilde

Come fa un amore del genere ad essere fonte di tanto dolore? Come fa un mondo ad essere così bigotto? Nonostante sia passato più di un secolo il mondo, anche se in dose minore, continua ad essere vittima di questa discriminazione. Per quanti passi avanti vengono fatti, c’è quasi sempre un passo indietro che fa riflettere. Riflettere su quanto l’uomo non riesca ad accettare la diversità ma allora stesso tempo si vanti di essere homo sapiens. La speranza è che in futuro si capisca che tutto ciò che ci rende tali sono proprio i sentimenti. Quelle emozioni astratte ed intangibili che fanno parte di noi e ci rendono ciò che siamo. Esseri umani.