La pubblica amministrazione può ridurre gli affitti degli immobili a tutti i ristoratori che hanno affittato i locali e hanno chiuso per evitare il contagio, lo ha deciso la Corte dei Conti.
Cosa ha deciso la Corte dei Conti?
Secondo la Corte dei Conti, l ‘affitto alle imprese di ristorazione costrette a chiudere per evitare il contagio da Covid 19 può essere ridotto. Per la magistratura contabile è impossibile allo stato attuale trovare un affittuario che paghi lo stesso prezzo o un prezzo superiore. Il sindaco di una città di Ravenna ha richiamato la delibera della Corte dei Conti per un locale affittato ad un ristoratore. Tutti gli enti locali, potranno concedere la riduzione del canone di affitto temporaneamente. Devono esporre le motivazioni nel provvedimento, quando c’è una richiesta di riduzione del canone di affitto, da parte di un ristoratore, che ha dovuto chiudere a causa dell’emergenza epidemiologica del Covid, per la forte crisi economica.
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Elementi da prendere in considerazione secondo la Corte
La Corte dei Conti ha considerato la riduzione del valore di mercato dell’immobile locato. Anche se termina il rapporto di locazione con il contraente, esiste una impossibilità oggettiva di poter usufruire il bene per la collettività tramite una gestione diretta. Inoltre percepire un canone uguale o superiore alla riduzione prospettata con il precedente affittuario è molto difficile. In questo modo gli equilibri di bilancio dell’ente sono preservati. Invece per gli affitti tra privati, il Tribunale di Biella, con un ordinanza del 17 marzo 2021 ha rigettato un ricorso ex art.700 promosso da una società conduttrice di un immobile con persistente morosità nei confronti del proprietario dell’immobile. Nonostante la crisi aziendale a seguito del Covid 19, il Giudice ha rigettato il ricorso, nonostante il verificarsi della pandemia costituisce fatto notorio.
