Il Canada ha riferito di aver scoperto una campagna di “Spamouflage” collegata alla Cina. Pechino è stata accusata da Ottawa di aver tentato di intromettersi negli affari canadesi attraverso una serie di tattiche, tra cui la creazione di stazioni di polizia non autorizzate e il targeting dei legislatori. La Cina nega ogni accusa.
Canada: in atto una campagna “Spamouflage” collegata alla Cina
Il governo canadese ha annunciato di aver scoperto un’operazione di “Spamouflage” associata alla Cina e che coinvolge bot che distribuiscono propaganda e materiale falso sui profili dei social media dei membri del parlamento, incluso il primo ministro Justin Trudeau. Il Ministero degli Esteri ha affermato che l’operazione Spamouflage, che ha preso di mira dozzine di parlamentari di tutti i partiti, ha avuto luogo in agosto e settembre e ha utilizzato reti di account di social media appena creati e compromessi per distribuire messaggi in massa.
Secondo quanto riferito, film deepfake e accuse secondo cui gli incendi alle Hawaii sarebbero stati appiccati da un’arma meteorologica top secret dell’esercito statunitense erano tra i messaggi inviati ai politici canadesi. Gli account Facebook e X dei parlamentari hanno ricevuto migliaia di commenti di questo tipo sia in inglese che in francese. Il governo ha collaborato con le piattaforme per eliminare le reti bot.
Non si è fatta attendere la risposta della Cina. L’ambasciata cinese in Canada ha affermato che Pechino non si è mai intromessa negli affari interni di un’altra nazione. “Il Canada è un vero e proprio bugiardo e divulgatore di false notizie. Le affermazioni del governo canadese fanno parte di una palese campagna diffamatoria contro la Cina”, ha detto l’ambasciata. L’ambasciata ha poi invitato il Canada a “fare di più” per migliorare le relazioni bilaterali.
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