Cambiamento climatico: mozione per impegnare il Governo all’azione

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Mozione presentata da deputati PD e LeU per impegnare il governo a rispondere ai tanti ragazzi scesi in piazza il 15 marzo

Nel corso della seduta del 1 aprile, la numero 153, è stata discussa alla Camera dei deputati una mozione per impegnare il Governo ad intervenire per affrontare il cambiamento climatico e proporre la candidatura dell’Italia come paese ospitante della COP 26.

Prima firmataria della mozione è Chiara Braga, esponente, nonchè deputata, del Partito Democratico. Tra i coofirmatari risultano, oltre che altri esponenti del PD come Orlando, Pezzopane, Buratti, Del Basse de Caro, Morassut, Morgoni, Pellicani, Borghi e Fiano, anche i due deputati LeU Muroni e Fornaro.

Il testo della mozione prende le mosse dalla manifestazione del 15 marzo scorso, giornata in cui:

“i giovani e gli studenti di tutto il mondo, sull’esempio della studentessa svedese Greta Thunberg, hanno invaso le piazze per chiedere ai rispettivi Capi di Stato un impegno più forte per contrastare i cambiamenti climatici e salvare il pianeta”.

“In Italia centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi hanno dato vita a cortei e manifestazioni, interpretando un messaggio potente di cambiamento e chiedendo con urgenza azioni concrete e radicali”.

“L’Italia, si legge, pur presentando buone performance su tutti e tre gli indicatori “quantitative” (emissioni, rinnovabili e consumi energetici), presenta tuttavia un trend e delle prospettive di crescita “del tutto insufficienti a rispettare gli accordi di Parigi“.

Ciò è causato anche “dalla scarsa ambizione della strategia energetica nazionale, su cui si è completamente basato anche il piano integrato energia e clima predisposto dall’attuale Governo”.

Nella legge di bilancio del 2019 non ci sarebbero, secondo i firmatari, i segni di un’inversione di tendenza in grado di garantire i giusti investimenti per la transizione ecologica del Paese.

“Sulla crisi climatica- come ha dichiarato la deputata Muroni in risposta alle nostre domande- aspettavamo azioni concrete dai Cinque Stelle, che invece sono rimasti incastrati in un governo a trazione leghista che sull’ambiente sta facendo muro su tutto: acqua pubblica, mobilità elettrica, lotta alla plastica monouso”.

La mozione intende quindi impegnare il Governo ad intervenire in breve tempo con azioni radicali quali:

  • attuare politiche necessarie alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e al raggiungimento degli impegni assunti a livello internazionale;
  • avviare un grande programma di investimenti pubblici orientati ai princìpi della sostenibilità ambientale;
  • modificare il piano nazionale integrato per l’energia e il clima al fine di approvare nei tempi previsti uno strumento coerente con gli obiettivi europei e internazionali stabiliti dall’Accordo di Parigi del 2015;
  • attuare la strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;
  • assumere le iniziative normative volte a promuovere l’inserimento del principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione;
  • perseguire con la massima efficacia ogni iniziativa utile a sostenere la candidatura dell’Italia quale Paese ospitante della COP 26 (Conferenza delle parti della Convenzione internazionale sui cambiamenti climatici) nel 2020, coinvolgendo il Parlamento nel percorso da intraprendere per il raggiungimento di questo importante obiettivo.

La COP è il principale organismo decisionale dell’UNFCC (Convenzione quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici), il cui compito è quello di verificare gli effetti delle misure adottate dalle parti e i progressi fatti nel raggiungimento degli obiettivi della Convenzione.

” Esserci candidati alla COP 26 nel 2020- afferma il deputato M5S Giuseppe D’Ippolito durante la discussione- significa mettere insieme tutte queste priorità e farle diventare finalmente una discussione, che non riguarda soltanto, ovviamente, l’Italia, ma il mondo intero, perché non siamo soli e questo dibattito si affronta tutti quanti insieme”.

Durante la discussione sono infatti intervenuti vari esponenti del M5S, l’ambientalismo è d’altronde uno dei temi fondanti del Movimento, ma non è ancora chiaro se questa convergenza d’intenti si tradurrà in un’effettiva convergenza programmatica.

Il seguito del dibattito, come si legge dal resoconto, è stato rinviato ad altra seduta.