sabato, Luglio 27, 2024

Autentica Sud: il progetto di Francesca Milione per scoprire il Parco del Pollino

Il Parco Nazionale del Pollino, uno dei più incantevoli della nostra penisola è al centro di un progetto di formazione professionale e rivalutazione del territorio portato avanti da Francesca Milione. Durante l’intervista che ci ha concesso, oltre all’impegno e alla professionalità dimostrati nell’organizzare il Fiera Festival Autentica Sud, è stato facile sentire la passione nel parlare della sua terra da parte di Francesca, divisa a metà, proprio come il parco tra origini lucane e calabresi. All’amore per l’area si unisce in lei quello per la propria famiglia, i cui vari elementi sono originari del territorio intorno al parco, così che questo suo impegno per coinvolgere le comunità locali e non solo in questo suo progetto sembra quasi nascere da un’intuizione professionale, ma anche da un bisogno quasi esistenziale da parte dell’intervistata

Buongiorno Francesca. Innanzitutto, perché questo nome “Autentica Sud”, per la Fiera Festival che vuoi organizzare?

Il mondo del turismo, nelle sue forme più recenti, soprattutto quando si tratta di settori di nicchia e non di largo consumo, è caratterizzato dal bisogno di autenticità dell’esperienza offerta al viaggiatore. Con “Autentica Sud” si vuol offrire la possibilità ad operatori del settore e a chiunque voglia scoprire le meraviglie del Parco Nazionale del Pollino, un’esperienza totale e “verace”, che vada dalla gastronomia alla cultura folkloristica, dalla scoperta della flora e della fauna della zona alla storia che attraversa questo territorio. Quello che si cerca di fare con questo evento è di armonizzare i contributi dei vari attori coinvolti, dagli organizzatori a chi si occupa di ricezione e assistenza agli stessi fruitori del parco in generale, perché tutti riescano a sentirsi immersi in qualcosa di globale ed unico.

In quanti lavorate al progetto?

Al momento siamo in quattro. Io sono l’ideatrice del Fiera Festival, ma non mancano al mio fianco vari collaboratori. Una volta che il progetto sarà avviato, hanno già dato la loro disponibilità a partecipare e a fornire il proprio contributo anche un’agenzia viaggi e due operatori turistici attivi a San Severino Lucano, gestori rispettivamente di b&b e di un rifugio.

Quando organizzeresti gli eventi?

L’organizzazione di un simile evento, soprattutto il primo anno, anche per ragioni amministrative non è semplice. È, tuttavia, nostra intenzione che Autentica Sud si possa svolgere nell’estate del 2020.

Puoi dirci qualcosa di più su di te e i tuoi collaboratori? Formazione, esperienze nel settore, ecc.

Io ho conseguito un master di II livello in Management del Turismo e Turismo Residenziale  con una tesi centrata sulla valorizzazione del territorio. Mi occupo di analisi di territorio e strategie di governance e progettazioni in bottom-up.
Sono impegnata nella promozione del mio territorio attraverso due blog, “I viaggi del milione” e “Million Tourism”. Studiando la materia e lavorando nel settore da diverso tempo, mi sono resa conto che la difficoltà principale è fare rete. Inoltre, pur non mancando professionalità con lunghe e consolidate carriere alle spalle, ma ci sono ad oggi pochi esperti di turismo. Circa i miei collaboratori, sono tutti operatori del settore da anni, ciascuno ha una sua specificità professionale, dalla vendita degli itinerari, all’accoglienza, alla ristorazione, all’essere guida Aigae e guida ufficiale del parco.

Quali sono gli eventi che organizzerete durante il festival?

Durante la fiera ci saranno momenti di confronto tra operatori della zona e tour operator. Verranno coinvolti alcuni gruppi folkoloristici locali. Verrà offerta la possibilità di fare delle escursioni lungo itinerari responsabili di 2-3 giorni o anche giornaliere, che includeranno la visita di due o tre borghi all’interno del parco. La parte più importante dell’evento sarà sicuramente dedicata alla formazione ed al confronto, attraverso workshop mirati sul turismo.

Non ho dubbi in merito al fatto che studiare, confrontarsi, conoscersi, lavorare, all’interno di un “ufficio” incantevole come il Parco del Pollino, sarà sicuramente molto rilassante e piacevole.

Quali sono le meraviglie del parco per cui vale la pena visitarlo?

Il paesaggio è meraviglioso, insolito, più lo vivi, più lo conosci, più ti attrae. Vivi il borgo e subito dopo ti trovi in una zona impervia e selvaggia. Le vette, sui 2000 metri sono stupende, con i loro pini loricati. Ci sono anche quelli “coricati” (scherza Francesca), alberi morti che compongono quasi un museo a cielo aperto sulle montagne. Ci sono molti cavalli selvatici senza proprietari che si muovono in branco e corrono tra gli alberi. Clima e paesaggio cambiano man mano che cambia l’altitudine. Per chi non fosse un escursionista professionista e non volesse rinunciare alle comodità della valle, non mancano strutture molte organizzate con ogni genere di comfort.

Come giudichi l’offerta turistica all’interno del Parco?

C’è un forte impegno da parte di tutti per la tutela e la valorizzazione del parco, pur con risultati diversi. Rotonda, ad esempio, è un fiore all’occhiello della regione Basilicata. La cittadella rappresenta un itinerario turistico ben organizzato. Chi non fosse interessato a spa e comfort, pur presenti in alcune strutture del borgo, può salire ai rifugi in montagna con guide che possono organizzare percorsi adatti a tutti dai bambini agli esperti. San Severino Lucano è più per escursionisti e camminatori e neanche qui mancano esperti accompagnatori. Civita e Morano Calabro sono particolarissimi e meravigliosi. Ogni luogo ha una propria morfologia paesaggistica e naturalistica.

Chi e come ci si adopera per la valorizzazione a livello istituzionale?

Direi soprattutto l’Ente Parco che punta tanto alla valorizzazione del territorio. Molti comuni si impegnano nella cura del parco. Ci sono 56 agglomerati urbani che nonostante l’impegno e gli elementi che li accomunano a volte non riescono a fare rete, anche a causa delle peculiarità di ciascuno di essi. Tantissimo, tuttavia, viene fatto dai privati, in particolare degli operatori turistici.

In che condizioni versa il parco?

Il parco è tenuto molto bene. Alcune zone necessitano ancora di qualche intervento, ma c’è un forte impegno in tal senso da parte di vari attori presenti sul posto. Il versante lucano è tenuto sicuramente meglio, ma anche in Calabria molti giovani si impegnano nella salvaguardia del parco.

Pensi che l’afflusso di turisti possa giovare al parco?

È turismo di nicchia e generalmente chi sale in quota o fa turismo nella natura ha rispetto della stessa. I borghi, inoltre, sono molto piccoli e la popolazione di uno dei più grandi di questi, Castrovillari, non supera i 20000 abitanti. Molti comuni hanno una popolazione al di sotto dei 4000 abitanti. È difficile che ci sia un’invasione. In automatico si screma, è come se l’ambiente stesso scegliesse i propri ospiti.

Puoi nominare alcuni aspetti della cultura e della storia che è possibile scoprire all’interno del parco?

Il parco è vastissimo, quindi si caratterizza per aspetti culturali e storici vari e diversi, per esempio alcuni comuni si caratterizzano per aspetti storico-archeologici interessanti come Papasidero, Mormanno, Laino Borgo, Civita, Castrovillari, Viggianello, Castelluccio Inferiore, Rotonda ecc.
Oppure alcuni di questi borghi sono comunità albanesi, che si insediarono tra il 1470 e il 1540, queste hanno tradizioni socio culturali uniche.

La recente elezione di Matera a capitale della cultura, ha avuto degli effetti positivi anche sull’interesse dei turisti nelle escursioni all’interno del parco?

Il lavoro fatto per Matera capitale della cultura è stato eccellente e questo ha portato sicuramente più turisti anche al Parco di Pollino, italiani e stranieri, in particolar modo australiani, americani, olandesi.

Nel salutarci e nel invitare noi e chiunque ami le meraviglie della natura a visitare l’incanto del Parco Nazionale del Pollino, si sente ancora nella voce di Francesca la felicità di parlare delle “sue” montagne, l’estasi di fronte alla bellezza di quei paesaggi e quasi un’invidiabile serenità e pace che probabilmente sulle montagne calabro-lucane è ancora possibile imparare.

Per chi volesse ricevere maggiori informazioni sul progetto e sul lavoro di Francesca Milione puoi visitare i siti:

http://www.viaggidelmilione.com

oppure

http://www.milliontourism.com

Chi volesse ottenere maggiori informazioni sulla raccolta fondi ed eventualmente contribuire alla realizzazione del progetto di Francesca Milione, può invece visitare

https://www.eppela.com/it/projects/24358-fiera-festival-autentica-sud

Vittorio Musca
Vittorio Musca
Sono Vittorio Musca, ho 39, sono originario di Torchiarolo, in provincia di Brindisi e vivo a Bologna anche se negli ultimi anni per studio o lavoro ho vissuto in Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca e Germania. Ho conseguito due lauree. La prima in Scienze Politiche e la seconda in Lettere. Parlo inglese, italiano, spagnolo, tedesco e polacco. Mi piace leggere, prevalentemente classici della letteratura e della filosofia o libri di argomento storico, suono il clarinetto e provo, da autodidatta ad imparare a suonare il piano. Mi piacciono il cinema ed il teatro (seguo due laboratori a Bologna). Ho pubblicato un libro di poesie, "La vergogna dei muscoli, il cuore" e ho nel cassetto un paio di testi teatrali e le bozze di altri progetti letterari. Amo viaggiare e dopo aver esplorato quasi tutta l'Europa vorrei presto partire per l'Africa ed il Sud Est asiatico, non appena sarà concluso l'anno scolastico, essendo al momento impegnato come insegnante. I miei interessi sono vari (dalla letteratura alla politica, dalla società al cinema, dalla scuola all'economia. e spero di riuscire a dedicarmi a ciascuno di essi durante la mia collaborazione con peridicodaily.

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