La questione del potere d’acquisto sta mettendo sotto pressione l’esecutivo in Angola. Più di 100 persone, tra cui donne e anziani, sono state arrestate dalla polizia nell’est del Paese in seguito a manifestazioni antigovernative, hanno dichiarato domenica le autorità locali.
I manifestanti protestavano contro il governo, il costo della vita, la corruzione e il fallimento dei servizi pubblici. Secondo le autorità della provincia orientale di Lunda Sul, hanno agito in “ribellione” lanciando pietre e oggetti taglienti e danneggiando due veicoli della polizia. Di conseguenza, “sono state arrestate 132 persone, tra cui 92 uomini di età compresa tra i 18 e i 78 anni e 45 donne di età compresa tra i 19 e i 58 anni”, secondo una dichiarazione del Ministero dell’Interno locale.
Human Rights Watch denuncia le detenzioni arbitrarie
All’inizio di agosto, Human Rights Watch ha accusato la polizia angolana di aver ucciso una quindicina di attivisti anti-governativi da gennaio. Secondo l’ONG, le forze di sicurezza del Paese sono accusate di aver effettuato centinaia di arresti e detenzioni arbitrarie.
L’Angola, ricca di petrolio, ha visto un’ondata di proteste dopo l’impopolare decisione del governo di tagliare i sussidi per il carburante a giugno, facendo salire i prezzi alla pompa. Questa misura è volta a ridurre la spesa pubblica, in un contesto di calo delle entrate petrolifere che stanno indebolendo la valuta nazionale, la kwanza.