domenica, Aprile 28, 2024

Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione IMSA, il biscione che amava correre

Se c’è una vettura che fa battere il “Cuore Sportivo” degli appassionati dell’Alfa Romeo, quella è senza dubbio la 75. Nata nel 1985 come celebrazione dei 75 anni del marchio del Portello, la 75 nella sua versione Turbo Evoluzione IMSA, ha fatto la storia agonistica della casa italiana.

Nata in ossequio al regolamento dell’International Motor Sports Association, federazione americana che organizza il campionato di endurance Weathertech Series, la Turbo Evoluzione fu sviluppata per il Giro D’Italia Automobilistico, che dominò nel 1988 e 1989. La sua sorella minore, la 75 Turbo Evoluzione Gruppo A, fu grande protagonista nel campionato del mondo Turismo nel 1987.

Andiamo a scoprire questa incredibile vettura, che ancora oggi fa una gran bella figura nelle rievocazioni storiche e nelle sessioni di prova in pista.

Come nasce la 75 Turbo Evoluzione IMSA?

La base di partenza è l’Alfa Romeo 75 turbo, la quale montava un 4 cilindri in linea di 1779 cc. La trazione posteriore, il differenziale autobloccante ed il ponte De Dion al posteriore rendeva quest’auto una base perfetta per le gare.

Fu per questo che gli ingegneri del Portello la scelsero per sviluppare la propria vettura per il Gruppo A, classe 3 litri. Considerata la formula di equivalenza tra turbo e aspirati, la cilindrata scese a 1762 cc, per rientrare nei limiti regolamentari. Lo schema di sospensioni è intatto, mentre l’aerodinamica si riempie di spoiler e di minigonne per generare carico e ridurre la resistenza all’avanzamento. La versione stradale erogava 155 CV, che salivano a 290 in configurazione da gara.

Con la Turbo Evoluzione Alfa Romeo corse nei campionati Turismo mondiale ed europeo, giocandosi le vittorie con le Ford Sierra RS500 Cosworth e la BMW M3 E30 aspirata, campione del mondo con Roberto Ravaglia.

La Turbo Evoluzione stradale fu prodotta in soli 500 esemplari nel 1987.

La conversione IMSA

Per competere al Giro d’Italia automobilistico del 1988, Alfa Romeo decise di puntare sulla Evoluzione, ma adottando un approccio differente. Il regolamento americano IMSA, che all’epoca comprendeva i prototipi GTP (gemelli delle Gruppo C europee, con motori derivati dalla serie) e le Gruppo 5, concedevano modifiche extra che garantivano maggiori prestazioni.

Nell’allestimento IMSA, la 75 subì un allargamento delle carreggiate, che garantiva un grip maggiore grazie anche alla possibilità di montare gomme più larghe. Uno spoiler in fibra di carbonio, ed altri accorgimenti che ridussero il peso a 960 Kg a secco completarono la trasformazione. Il motore fu ritoccato nella pressione del turbo e nell’aspirazione, arrivando ad oltre 400 CV.

La vettura richiese soli due mesi di sviluppo, da parte della Squadra Corse Alfa Romeo, diretta da Giorgio Pianta. Un altro Giorgio, Francia, si occupò dei collaudi.

Il Giro d’Italia Automobilistico della 75 Turbo Evoluzione IMSA

Lanciato nel 1901, il Giro d’Italia Automobilistico, come suggerisce il nome, era una competizione che attraversava la Penisola da Nord a Sud per 1000 miglia. Quando fu ripristinata nel 1973, si trasformò in una sorta di Gran Premio universale dell’auto, con un insieme di prove su circuito, prove in salita e speciali da rally. Gli equipaggi, infatti, erano composti da piloti delle varie discipline, e non mancavano nomi altisonanti della F1 e del WRC.

Per il 1988, l’Alfa Romeo schierò tre 75 Turbo Evoluzione IMSA con equipaggi al top. Riccardo Patrese, 256 GP all’attivo nella massima formula, fece coppia con i campioni del mondo rally Miki Biasion e Tiziano Siviero. Una seconda vettura fu guidata da un altro pilota di F1, Nicola Larini, assieme al rallista Dario Cerrato, con Giuseppe Cerri. Una terza vettura fu per Alessandro Nannini, coadiuvato dai francesi Loubet e Andriè. Le tre vetture dominarono la scena, tagliando il traguardo in quest’ordine.

Nel 1989 Alfa replicò il successo con Francia/Cerrato/Cerri, davanti a Larini/Biasion/Siviero. Terza una Gruppo A standard di D’Amore/Noberasco/Cianci, la quale precedeva la IMSA di Loubet e Andrié. A far compagnia ai due francesi ci fu Roberto Guerrero, pilota colombiano che rappresentava il Biscione nella IndyCar del 1989.

Un mito che rivive

Terminata la carriera agonistica, la 75 Turbo Evoluzione IMSA si è goduta la meritata pensione. Uno degli esemplari è oggi in bella mostra al Museo Storico Alfa Romeo, essendo di proprietà della FCA Heritage. Ma alcuni esemplari sono ancora circolanti, e fanno la loro bella figura nelle esibizioni in pista. Questo esemplare, che vedete nel video qui sotto, si scatena nel corso del Minardi Day del 2019, sul circuito di Imola. Il video è a cura del canale Italiansupercarvideo. Buona visione.

Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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