domenica, Maggio 5, 2024

Abbandono silenzioso del lavoro, cos’è il quiet quitting?

È un fenomeno che riguarda il mondo del lavoro e delle aziende ed ha acquisito notevole rilievo soprattutto dopo il periodo della pandemia da Covid19. Sempre più diffuso, prende il nome di ‘quiet quitting’, ovvero ‘abbandono silenzioso’ e consiste nel lavorare nei tempi e nei modi indicati dal contratto, senza fare straordinari o assumersi responsabilità straordinarie. Insomma, lavorare lo stretto necessario per non perdere il posto di lavoro. Andiamo ad approfondire definendo il fenomeno e scoprendo alcune cause. Come pure che ruolo rivestono le Risorse Umane e come contrastare il quiet quitting.

Lavorare lo stretto necessario

Abbandono silenzioso del lavoro è il ‘quiet quitting’, fenomeno emerso nel mondo del lavoro e delle aziende. Rappresenta la progressiva e silenziosa perdita di interesse verso il lavoro. Consiste nel lavorare nei tempi e nei modi indicati dal contratto, senza fare straordinari o assumersi responsabilità straordinarie. Lavorare il necessario per non perdere il posto di lavoro. Comprende anche rifiutarsi di fare straordinari e di aderire a progetti. Ancora, assumersi responsabilità che non rientrano strettamente nell’orario di lavoro e nelle mansioni indicate sul contratto.

Il termine ‘abbandono silenzioso’ caratterizza quei dipendenti che non sviluppano spirito di iniziativa e non si offrono volontari per progetti o responsabilità extra. Come pure non parlare durante le riunioni e sviluppare una tendenza maggiore all’assenteismo. Ancora, isolarsi dal resto della squadra ed evitare eventi sociali.

Dunque, l’impegno è concentrato a mantenere il proprio posto di lavoro.

Caratteristiche del quiet quitting

Dunque l’abbandono silenzioso è caratterizzato dal fatto che i dipendenti fanno il minimo sforzo per mantenere il proprio posto di lavoro, non ‘facendo il possibile’.

Il fenomeno è diventato virale sulla piattaforma TikTok con l’hashtag #QuietQuitting, ispirato anche a quello cinese #TangPing, che significa ‘sdraiarsi’. In Cina nasce come protesta contro la cultura del superlavoro.

Cause

Tra i fattori che possono determinare il quiet quitting, c’è il postpandemia da Covid19. Infatti, impatta sui lavoratori che hanno rivalutato il proprio modo di pensare il lavoro.

Poi, assumono importanza i temi della salute mentale e dello stress derivato dal lavoro. Come pure del burnout.

Inoltre, non è qualcosa da considerare a senso unico.

Nel senso che l’abbandono silenzioso non riguarda soltanto la scarsa volontà dei dipendenti di lavorare, ma anche la capacità dei manager di costruire con essi un rapporto tale che non abbiano voglia di arrivare all’ora di uscita dal posto di lavoro.

Ruolo delle Risorse Umane

L’abbandono silenzioso è un fenomeno che deve essere riconosciuto da chi lavora nelle Risorse Umane di un’azienda. E prima ancora è necessaria la prevenzione, sapendo cogliere i primi segnali del quiet quitting. E prevenendoli.

Se i lavoratori non dimostrano impegno ed energia, vanno compresi e analizzati alcuni fattori, Ad esempio, l’aspetto delle prospettive di avanzamento di carriera. Oppure soffermarsi su quello della produttività. Capire se il disimpegno ha origini dentro o fuori il posto di lavoro. Valutare e osservare i rapporti tra i dipendenti. E tra i dipendenti con i leader aziendali.

Dunque, capire le cause e prendere misure per contrastare l’abbandono silenzioso.

Come contrastare il quiet quitting

Esistono delle modalità da attuare per contrastare e reagire all’abbandono silenzioso.

Coinvolgere i manager

Coinvolgere attivamente tutti i manager sul posto di lavoro affinché entrino in contatto quotidianamente con i dipendenti, anche per ridurre lo stress e il burnout che portano direttamente allo sviluppo del quiet quitting.

Dare una direzione

Creare nel lavoratore una linea guida, un senso di scopo che possa evitare l’abbandono silenzioso.

Far sentire gli impiegati apprezzati

Creare una cultura aziendale in cui i dipendenti si sentono apprezzati. Dove viene riconosciuto il valore di ciò che fanno. Come? Organizzando riunioni per condividere aggiornamenti e attraverso la comunicazione di ‘vision’ e ‘mission’ aziendali. E riconoscere e premiare regolarmente il buon lavoro svolto dagli impiegati.

Conclusioni

Paesi come la Cina o gli Stati Uniti hanno la cultura di dedicare tutta la vita al lavoro. Così l’abbandono silenzioso può essere anche un modo per contrastare e prevenire il burnout.

La cosa importante è garantire che tutti i lavoratori comprendano che il proprio lavoro si collega agli obiettivi dell’organizzazione aziendale.

https://www.periodicodaily.com/gestione-del-microstress-e-burnout/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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