sabato, Luglio 27, 2024

A Palazzo Baldeschi e MUSA Canova per il bicentenario

L’Umbria celebra Canova. Ieri, 6 luglio, MUSA e Palazzo Baldeschi al Corso hanno aperto le porte a un’ampia mostra dedicata al grande scultore nel bicentenario della morte. Al tempo di Canova. Due sedi espositive nel centro storico cittadino per un progetto di ampio respiro promosso da Accademia Pietro Vannucci e Fondazione Perugia. Le realtà erano già impegnate in passato in iniziative condivise, e curato da Stefania Petrillo, docente dell’Università. La parte organizzativa è coordinata da Giovanni Manuali e Maria Cristina De Angelis. Aperta fino all’1 novembre.


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Quali opere di Antonio Canova presenta la mostra a MUSA e Palazzo Baldeschi?

Incentrata sul nucleo dei gessi canoviani conservati a MUSA di Perugia, Le tre Grazie, donate dallo scultore nel 1822, l’esposizione valorizza il contesto artistico e culturale. Racconta pertanto un’Umbria inscritta in più ampie dinamiche e in una vivace rete di relazioni. «Formano catena e collezione», spiegava l’artista a Napoleone nel 1810 per dissuaderlo dal sottrarre altri capolavori all’Italia. Sottolineava infatti l’importanza del legame che si stabilisce tra le opere e i luoghi “originari”. L’idea-guida della mostra punta a evidenziare ciò che orbita tra Sette e Ottocento intorno ai “Canova umbri”. Un tessuto connettivo vitalizzato da un incessante scambio con l’“Università delle arti”, Roma. Contribuisce pure una circolazione del gusto che inserisce la regione in una comunità di arti e pensiero.

La fioritura delle arti tra Settecento e Ottocento

Oltre cento opere racconteranno “le arti sorelle” fiorite in un’epoca che pur tra grandi sconvolgimenti della Storia, forse proprio per questo, coltivò il Bello. Scultura, architettura, pittura, anche nell’Umbria pontificia e napoleonica furono partecipi di quella «felice rivoluzione delle arti» che ebbe in Canova il protagonista assoluto. Tra gli artisti presentati in mostra, Giuseppe Valadier, Vincenzo Pacetti, Carlo Labruzzi, Pietro Labruzzi, Cristoforo Unterperger, Abraham-Louis-Rodolphe Ducros. Quindi Stefano Tofanelli, Tommaso Maria Conca, Pietro Benvenuti, Vincenzo Camuccini, Jean-Baptiste Wicar, Tommaso Minardi e anche Giovanni Sanguinetti.

Canova e l’Accademia di Perugia

Gloria e mito di un’epoca che al culto dell’Antico unì la passione per le sublimi invenzioni, Canova, il “classico moderno”, fu acclamato da pontefici, sovrani e collezionisti di tutta Europa. Nel raggio della sua attività, lo scultore, proprietario di un palazzo a San Gemini con possedimenti, stabilì relazioni con esponenti del ceto dirigente locale. Li accomunava infatti la visione dell’arte fattore di educazione ai valori estetici e civili più alti.
L’itinerario dell’esposizione, reale e ideale, avrà così piccole e grandi “stazioni di posta” intorno a opere e protagonisti di una stagione prolifera. L’attività dello scultore culmina nel legame particolarmente influente che ebbe tra il 1812 e il 1822 con l’Accademia di Belle Arti di Perugia. Infatti, ne orientò le scelte, appoggiando la nomina a Direttori di Carlo Labruzzi, Tommaso Minardi, Giovanni Sanguinetti.

Le sezioni della mostra a MUSA e Palazzo Baldeschi

Sette sono le sezioni tematiche: L’Umbria pontificia, La stagione napoleonica, Il paesaggio, Canova e l’Accademia di Belle Arti di Perugia. Poi «Un’altra linea di bello»: verso il Purismo, Le incisioni, L’eredità di Canova.
Una sorpresa della mostra arriva però da una delle opere lasciate in eredità all’Accademia dal fratellastro di Canova, Giovanni Battista Sartori, la colossale testa del cavallo. Il modello del monumento equestre a Ferdinando I di Borbone, una delle ultime opere del grande scultore, “riscoperta” per l’occasione. Verrà esposta a palazzo Baldeschi a confronto con l’opera del Marco Aurelio, il calco fatto eseguire e preso a modello da Canova e oggi a Ravenna.
Per accedere alle due sedi espositive sono previsti due biglietti di ingresso distinti. Palazzo Baldeschi e MUSA applicano una riduzione sull’entrata. Il visitatore che si presenterà in una delle sedi della mostra col biglietto dell’altra avrà diritto all’ingresso ridotto. La mostra è corredata di un corposo catalogo pubblicato da ABA PRESS, la cui realizzazione è curata da Fabrizio Fabbri Editore.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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