martedì, Aprile 30, 2024

Forlì – Casa di riposo o casa degli orrori? Scoperti maltrattamenti su anziani: sospeso sacerdote 

Le indagini condotte dagli uomini del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato con i colleghi della Squadra Mobile di Forlì hanno  portato alla luce angherie e maltrattamenti che gli anziani pazienti della struttura religiosa-socio assistenziale ‘Opera San Camillo’ di Predappio fossero costretti a subire.
Legati per ore, ai polsi, alle caviglie o all’addome a letti, sedie, termosifoni e divani,  i pazienti della casa di riposo erano impossibilitati a muoversi liberamente e persino ad andare in bagno.
Queste inumane vessazioni sono state messe in atto da un sacerdote di 60 anni e la sua più stretta collaboratrice di 40 anni., che attualmente sono ritenuti, in concorso, responsabili del reato di maltrattamenti nei confronti di una trentina di anziani ospiti nella casa di riposo, ed entrambi vantano un’ordinanza cautelare di interdizione per l’esercizio pubblico. Sono stati fermati  soltanto loro due  e non altri operatori della struttura perché il personale, sostanzialmente, metteva in atto le direttive ricevute.

Il via all’indagine è stato dato da una collaboratrice dell’ospizio, che fa parte della rete dei 13 centri sparsi per l’Italia dell’Opera San Camillo, la quale ha fornito come prima prova di quanto accadeva un filmato dei soprusi a danno dei vecchietti. La donna spiega che c’è un ospite che in alcuni momenti ha il desiderio di uscire e che chiede di non essere legato, dal momento che essere immobilizzato non e’ di fatto sinonimo di vivere. La donna chiede al direttore se questi atteggiamenti atroci siano un valido metodo di riabilitazione e la risposta del sacerdote è sconcertante, si giustifica dicendo che è difficilissimo quando ci sono 15 persone da curare». La collaboratrice obietta che non si può per mancanza di organico legare una persona, ma il parroco ammonta scuse finché la donna gli dice che qui si tratta di umanità». Da lì sono partiti gli approfondimenti dei poliziotti, anche con l’uso di telecamere nascoste, che sono durati circa 10 mesi .

Questa mattina, grazie all’ordinanza del gip, sono state sequestrate molte cartelle cliniche, perquisiti tutti i locali della struttura e sentite persone informate sui fatti così da documentare con testimonianze le modalità delle pratiche illegali utilizzate. La polizia  ha provveduto, inoltre, a far nominare un nuovo direttore non solo per garantire un regolare e dignitoso percorso socio assistenziale per i pazienti  “liberati” , ma anche per garantire visite e cure affinché i trattamenti infernali possano finalmente essere sostituiti da comportamenti umani.

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