domenica, Maggio 5, 2024

13 maggio 1981: l’attentato a Papa Wojtyla

Ancora oggi l’immagine del Papa colpito dai colpi di proiettile sparati dal terrorista turco Ali Agca sono vive nella mente di ciascuno di noi.

Fatto imprevedibile, impensabile in qualunque epoca storica, anche nelle più difficili per l’umanità.

Figuriamoci in un momento in cui, nonostante le tensioni, specie tra i due blocchi, occidentale e sovietico, si viveva in una proiezione assolutamente diversa rispetto a quanto si era affrontato fino alla prima metà del XX secolo.

L’attentato

Giovanni Paolo II era salito da poco sulla Papamobile quel mercoledì pomeriggio, durante la sua udienza generale.

Colpito a distanza ravvicinata all’addome, subì la perforazione del colon e dell’intestino tenue.

Soccorso immediatamente, fu trasportato in tutta fretta al vicino Policlinico Gemelli, perdendo conoscenza.

L’intervento chirurgico cui fu sottoposto durò 5 ore e trenta, per trattare la perdita di sangue e le ferite all’addome.

Il Papa, però, era salvo! Grande sospiro di sollievo da parte di tutta la cristianità, e non solo. Papa Wojtyla era amato in maniera trasversale, e non si faceva fatica…

Incredibile, ma se si pensa che quando, pochi minuti prima dell’intervento riprese coscienza, pare chiese di non spostare mai il suo braccio dallo scapolare di Nostra Signora del Monte Carmelo.

La degenza

Non fu una degenza facile. In un primo tempo fu dimesso il 3 giugno.

Ma il 20 fu nuovamente ricoverato per una infezione, probabilmente conseguenza dell’intervento chirurgico.

Fu nuovamente operato. Quindi, dalla metà di agosto alla fine di settembre trascorse la convalescenza a Castel Gandolfo.

Due anni dopo Papa Wojtyla perdonò il suo attentatore.

Pare che Ali Agca rimase sorpreso, non tanto per il perdono, quanto per il fatto che non fosse riuscito a centrare il suo obiettivo.

In qualche maniera avrebbe dovuto ammettere che Qualcuno aveva fatto in modo che il suo piano non avesse successo.

Sicuramente questo fatto cambiò totalmente la visione della vita e della società di chi quel giorno assistette impotente al verificarsi di un fatto impensabile.

Fino ad allora il Papa era sempre stato considerato intoccabile, sempre. Da quel momento la serenità sarebbe finita, per sempre.

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