Un giudice nega la mozione dell’ex presidente americano Donald Trump di archiviare il caso dei file riservati. Trump si è dichiarato non colpevole di un atto d’accusa di 40 capi d’accusa che lo accusava di aver conservato documenti riservati sulla sicurezza nazionale nella sua villa in Florida dopo aver lasciato l’incarico nel gennaio 2021, e di aver quindi ostacolato gli sforzi del governo degli USA per recuperare i documenti.
Un giudice nega la mozione di Trump
Un giudice federale degli USA ha negato la mozione degli avvocati dell’ex presidente Donald Trump di archiviare un procedimento penale che lo accusava di detenere illegalmente documenti riservati nella sua villa di Mar-a-Lago. Il giudice distrettuale Aileen Cannon – nominato dall’amministrazione Trump nel 2020 – ha negato la mozione ore dopo che il team legale di Trump ha sostenuto che l’accusa centrale era troppo vaga. Il team legale che rappresenta Trump ha sostenuto che l’accusa centrale – ovvero di aver conservato illegalmente informazioni relative alla difesa nazionale americana – è impropriamente vaga in quanto si applica a un ex presidente. Gli avvocati di Trump hanno sostenuto separatamente che era autorizzato a conservare i documenti perché li aveva designati come “personali” ai sensi del Presidential Records Act. Ma Cannon ha respinto anche questo argomento durante l’udienza.
La squadra del consulente speciale Jack Smith, che sta indagando su Trump. Ha affermato che i documenti sono documenti presidenziali, non file personali, e che il Presidential Records Act non si applica ai documenti classificati e top-secret. Il Presidential Records Act “non esonera Trump dalla legge penale, né gli dà il diritto di dichiarare unilateralmente documenti presidenziali altamente riservati come documenti personali, né lo protegge da indagini penali, per non parlare di permettergli di ostacolare un’indagine federale impunemente”, hanno scritto i pubblici ministeri in un atto giudiziario la scorsa settimana.
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