L’amministrazione Trump starebbe pensando di mettere a disposizione il plutonio dell’era della Guerra Fredda per l’energia nucleare. L’idea di utilizzare il plutonio in eccesso come combustibile ha suscitato preoccupazione tra gli esperti di sicurezza nucleare, i quali sostengono che un precedente tentativo simile sia fallito.
Trump: il plutonio dell’era della Guerra Fredda a disposizione per l’energia nucleare?
Secondo quanto riferito da Reuters, che cita una fonte a conoscenza della questione e una bozza di promemoria che delinea il piano, l’amministrazione Trump intende mettere a disposizione delle compagnie elettriche statunitensi circa 20 tonnellate di plutonio risalente alla Guerra Fredda, proveniente da testate nucleari smantellate, come potenziale combustibile per i reattori. Secondo la fonte, il plutonio verrebbe offerto all’industria a un costo minimo o nullo, con una clausola. L’industria si farà carico dei costi di trasporto, progettazione, costruzione e smantellamento degli impianti autorizzati dal Dipartimento dell’Energia (DOE) per il riciclaggio, la lavorazione e la produzione del combustibile. Il piano darebbe seguito a un ordine esecutivo firmato dal presidente americano Donald Trump a maggio, che ordinava al governo di interrompere gran parte del suo attuale programma di diluizione e smaltimento del plutonio in eccesso, e di utilizzarlo invece come combustibile per tecnologie nucleari avanzate.
Il Dipartimento dell’Energia non ha confermato né smentito il resoconto della Reuters, affermando solo che il dipartimento sta “valutando una serie di strategie per costruire e rafforzare le catene di approvvigionamento nazionali per il combustibile nucleare, incluso il plutonio”, come indicato dagli ordini di Trump.
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