lunedì, Maggio 6, 2024

Riforma della scuola, il piano Valditara

Si lavora alla riforma della scuola anche per il cambiamento del sistema di voto in condotta e sospensione agli alunni in relazione ai crediti scolastici per il prossimo anno scolastico attraverso il piano proposto dal Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara. Tra l’altro, il Ministro ha annunciato un decreto su ‘nuovo piano di riduzione dei divari territoriali negli apprendimenti e contrasto della dispersione scolastica’. Andiamo ad approfondire, facendo riferimento anche al ‘metodo educativo di Don Bosco’.

Il piano Valditara della riforma della scuola

Si lavora alla riforma della scuola da parte del Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara che ha proposto un piano. Quest’ultimo riguarda il cambiamento del sistema di voto in condotta e sospensione agli alunni in relazione ai crediti scolastici per il prossimo anno scolastico. Come pure il contrasto della dispersione scolastica, attraverso un decreto.

Quali novità?

Il piano presentato dal Ministro Valditara prevede, a partire dal prossimo anno scolastico:

  • valutazione rigorosa degli alunni, per cui chi trova come voto 6 in condotta sarà rimandato a settembre, dovendo presentare un elaborato critico in materia di Cittadinanza. Questo sarà particolarmente rilevante per gli studenti di quinta superiore che affronteranno l’Esame di Stato;
  • crediti scolastici, nello specifico soltanto gli studenti che otterranno 9 o 10 in condotta avranno diritto al massimo dei crediti scolastici, influenzando il voto finale di Maturità. Inoltre, anche nelle scuole medie il voto in condotta inciderà sulla media;
  • le sospensioni, ovvero fino a due giorni, gli studenti dovranno svolgere attività scolastiche con un elaborato finale sui temi legati ai comportamenti. Per sospensioni più lunghe, si prevedono attività di cittadinanza solidale.

Disposizioni della riforma della scuola

Le principali direttive della riforma fanno riferimento, tra l’altro, a:

  • rivalutazione annuale e impatto sulle valutazioni, con particolare attenzione a eventuali atti violenti o aggressivi;
  • ripristino della valutazione del comportamento, ad esempio nelle scuole secondarie di I grado, la valutazione del comportamento tornerà ad essere espressa in decimi e, come abbiamo visto, influenzerà i crediti per l’ammissione all’Esame di Stato;
  • nuove norme per la bocciatura, cioè la bocciatura per voto 5 in condotta sarà applicata anche per gravi e reiterate violazioni del ‘Regolamento di Istituto’, non solo per gravi atti di violenza o reati.

Le polemiche sul nuovo piano di riforma

Si è innescata una polemica tra alcuni addetti ai lavori rispetto al piano di riforma proposto da Valditara. E’ stato sottolineato come questo piano di riforma della scuola possa essere il ‘primo passo verso una scuola repressiva e senza una vera finalità educativa’.

Ma è davvero così? Per comprendere al meglio, faccio riferimento al ‘metodo educativo di Don Bosco’. Educatore di giovani, Don Bosco ha definito il suo metodo ‘sistema preventivo’. Questo consiste nell’offrire al soggetto in età evolutiva un ambiente in cui è stimolato e incoraggiato a dare il meglio di sé, nel riconoscimento dei propri ‘talenti’ e dei propri ‘limiti’, nel rispetto degli altri e scoprendo la propria strada.

Il sistema preventivo è l’opposto del ‘sistema repressivo’. Il sistema repressivo fornisce ai trasgressori quello che è considerato il meritato castigo. Dunque, si basa sulla punizione.

Una ‘buona scuola’ può essere quella che permette agli studenti di conoscere regolamenti e direttive. E che ci siano educatori o altre figure esperte a guidare gli alunni. Ad esempio, dando consigli e incoraggiando. Infatti, attraverso il sistema repressivo, si evita il disordine, ma non consente di cambiare chi vive un disagio. Attraverso il metodo preventivo, le figure preposte sono al fianco degli alunni per dare consigli, proprio stando ‘in mezzo’ agli alunni. Come figure amorevoli, altrimenti il rischio è che l’educazione sia nulla e priva della sua sostanza. Dunque, difficilmente si realizza l’apprendimento.

Come nasce la riforma Valditara?

La riforma della scuola voluta da Valditara ha come obiettivo quello di ‘ripristinare la cultura del rispetto e l’autorevolezza dei docenti, assicurando un ambiente di lavoro sereno per il personale scolastico e un percorso formativo efficace per gli studenti’.

Per come è intesa la valutazione del comportamento, il 6 in condotta genererà un debito scolastico, nella scuola secondaria di secondo grado in materia di Educazione Civica. Sarà recuperato a settembre con una verifica che avrà al centro i valori di cittadinanza. Solo chi prenderà 9 o 10 in condotta avrà diritto al massimo dei crediti che fanno media nel voto finale per la maturità. Si legge: “Il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale può essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove”.

Intanto il nuovo piano sembra essere partito già all’inizio del 2024, con orientatori e tutor alle scuole superiori, con il ruolo di personalizzare la didattica. Lo stesso Ministra ha affermato: “Avremo una didattica in grado di valorizzare i talenti di ciascuno al di là delle condizioni di partenza, e un migliore orientamento degli studenti nelle loro scelte di studio e di lavoro”.

Docenti tutor

Coordineranno i colleghi nell’individuazione dei percorsi di personalizzazione della didattica alla luce delle esigenze, delle potenzialità e delle difficoltà dei singoli.

Docente orientatore

Sarà al servizio delle famiglie e degli studenti per suggerire, individuare insieme a loro, le scelte sul futuro scolastico e lavorativo più coerenti con i talenti che sono stati definiti in sinergia con l’azione del tutor e il lavoro di classe di tutti i docenti. L’orientatore dovrà chiarire anche le potenzialità offerte dal territorio, l’offerta di lavoro del mondo dell’impresa, le opportunità che offre il mondo universitario. L’obiettivo è che ci sia una scelta consapevole anche rispetto al mondo del lavoro e verso ciò che il territorio offre.

Valditara annuncia il contrasto alla dispersione scolastica

Il Ministro Valditara, nel piano di riforma della scuola, propone nuove modalità di riduzione dei divari territoriali negli apprendimenti e contrasto della dispersione scolastica, attraverso un decreto. E così afferma: ‘Questo nuovo piano – ha dichiarato il ministro – si colloca nel solco della personalizzazione degli apprendimenti e della valorizzazione dei talenti di ogni studente, affinché tutte le scuole possano accompagnare i ragazzi verso il successo formativo e il completamento del percorso di studi. Si tratta di una misura che per dimensioni e per investimento offrirà un contributo straordinario per ridurre le differenze territoriali negli apprendimenti e il tasso di dispersione scolastica”.

La dispersione scolastica

Nella comunità scolastica, che è una comunità di apprendimento, è endemico e massiccio il fenomeno allarmante della dispersione scolastica.

La dispersione scolastica è quel processo attraverso il quale si verificano ritardi e uscite anticipate dal sistema scolastico. Quindi, include evasione dell’obbligo, ritardi rispetto all’età, frequenze irregolari, abbandoni precoci. Essa rappresenta l’insieme delle bocciature, delle ripetenze e degli abbandoni. Esprime situazioni disfunzionali della scuola e del contesto extrascolastico. Rimanda a due situazioni problematiche. La prima riguarda il soggetto che si disperde. La seconda si riferisce al sistema che produce dispersione. L’attenzione è rivolta al successo o all’insuccesso a scuola. Le cause dell’insuccesso diventano disagio scolastico. Inoltre, anche all’osservazione dei fattori come la condizione socio-culturale della famiglia, disturbi specifici di apprendimento. E ancora, demotivazione e scarsa autostima. Spesso, bambini e ragazzi sono costretti a evadere la scuola per rubare, chiedere l’elemosina. Tutto questo porta all’abbandono.

Indispensabile è l’analisi del contesto classe. Quindi è necessario osservare le relazioni tra gli alunni e come queste portano a costruire stimoli emotivi nell’azione educativa.

Il primo atto di prevenzione è promuovere i fattori di apprendimento negli alunni. L’alunno va considerato nella sua dimensione emotiva e cognitiva. Vanno comprese risorse e limiti personali e del contesto. In tal modo, l’alunno è impegnato ad apprendere. Come pure a non cedere alla fatica. Si impegna e commette errori per mettersi alla prova.

Per evitare la dispersione scolastica, la scuola deve porsi degli obiettivi. Essi sono: la creazione di un ambiente accogliente e sereno. Come pure instaurare un clima positivo e benevolo con i più deboli. Ancora, l’utilizzo di metodologie personalizzate e la programmazione a attuazione di interventi didattici adeguati alle difficoltà di ciascuno.

Va compreso il disagio e analizzati gli elementi che sono spie del rischio di abbandono. Lo scopo è ricercare le cause dell’abbandono.

E’ fondamentale curare l’aspetto psicologico e quello pedagogico. Quello psicologico per comprendere le problematiche sottostanti. L’aspetto pedagogico è importante per valutare i mezzi adeguati per risolvere il problema.

Il Ministero dell’Istruzione, in una nota informativa, sottolinea come 750 milioni siano destinati alle Scuole secondarie di primo e secondo grado. Il decreto prevede anche l’emanazione di uno specifico avviso rivolto agli istituti scolastici paritari non commerciali della Scuola secondaria di primo e secondo grado.

Conclusione

La riforma della scuola nel piano Valditara in merito al cambiamento del sistema di voto in condotta e sospensione agli alunni e riguardo la riforma dei giudizi ‘serve per fare maggiore chiarezza in modo che le famiglie e gli studenti sappiano qual è il livello dei loro apprendimenti’, afferma il Ministro attraverso i media. Gli alunni avranno giudizi analitici più complessi e tecnici, utili ai docenti per ricostruire il percorso dello studente. E poi ci sarà una pagella con voti sintetici. Si ritorna a: ottimo, buono, sufficiente e insufficiente ‘utile per capire come migliorare’. Ciò è visto come ‘misura per accompagnare gli studenti verso il successo formativo e il completamento del loro percorso di studi’.

https://www.periodicodaily.com/apprendimento-efficace-a-scuola/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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