lunedì, Aprile 29, 2024

Governo filippino e ribelli comunisti si accordano per riavviare i negoziati di pace

Il governo filippino e i ribelli comunisti si sono accordati per riavviare i negoziati di pace. I ribelli comunisti saranno rappresentati nei negoziati dalla loro ala politica, il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDFP), che è in trattative di pace con il governo dal 1986.

Governo filippino e ribelli comunisti riavviano i negoziati di pace

Il governo filippino e i ribelli comunisti hanno concordato di riavviare i negoziati di pace dopo una pausa di sei anni, con l’obiettivo di porre fine a decenni di conflitto armato. Il sanguinoso conflitto tra le autorità e il Nuovo Esercito Popolare (NPA), l’ala militare del Partito Comunista delle Filippine (CPP), infuria da oltre 50 anni e ha ucciso più di 40.000 persone.

I negoziati sono stati mediati dalla Norvegia. Il ministero degli Esteri norvegese ha affermato che la scorsa settimana le delegazioni di alto rango di entrambe le parti hanno concordato una “visione comune per la pace” che cercava di affrontare gli ostacoli principali. Secondo il governo norvegese, se i negoziati avranno successo, i ribelli metteranno fine alla loro lotta armata e si trasformeranno in un movimento politico. Il consigliere governativo per il processo di pace Carlito Galvez in una conferenza stampa a Manila ha affermato che nei colloqui è stata inclusa la rimozione del partito comunista e dei gruppi affiliati dalla lista governativa delle organizzazioni terroristiche designate. Tuttavia, non è stato annunciato alcun cessate il fuoco immediato e le operazioni contro i ribelli continueranno.

I colloqui formali si sono svolti l’ultima volta nel 2017, ma sono stati interrotti in modo astioso dall’allora presidente filippino Rodrigo Duterte. Ora, il nuovo presidente Ferdinand Marcos Jr ha deciso di riavviare i colloqui. L’annuncio arriva meno di una settimana dopo che Marcos Jr. ha emesso un ordine che concedeva l’amnistia a diversi gruppi ribelli, tra cui ex membri del movimento comunista. Secondo l’ordinanza di amnistia, gli ex membri del CPP, dell’NPA e dell’NDFP sarebbero stati assolti dai crimini commessi “nel perseguimento di convinzioni politiche”.


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