Il giornalista e scrittore Gianni Riotta è tra i protagonisti di oggi dopo una lite accesissima andata in onda durante la trasmissione Agorà Estate su Rai3. Lo scontro verbale con il politico e opinionista Daniele Capezzone ha rapidamente fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito online.
Lo scontro su Anas al-Sharif
Il tema della discussione era la morte del giornalista di Al-Jazeera Anas al-Sharif, ucciso durante un bombardamento. Durante il dibattito, Capezzone ha espresso dubbi sull’imparzialità del reporter, arrivando a ipotizzare che fosse “a libro paga di Hamas”. Le sue parole hanno scatenato la reazione immediata di Gianni Riotta, che ha difeso la memoria del collega e contestato duramente l’affermazione.
Momenti di alta tensione in studio
Il confronto è degenerato rapidamente. Capezzone, infastidito dalle interruzioni, ha esclamato: «Fate tacere i cafoni in studio!», frase che ha ulteriormente infiammato il clima. Riotta, visibilmente contrariato, ha chiesto spiegazioni sul significato dell’espressione e ha ribadito il proprio punto di vista, sottolineando l’importanza del rispetto per chi perde la vita facendo informazione.
L’eco sui social e le reazioni
La clip della lite è stata rilanciata su piattaforme come X (ex Twitter), Facebook e Instagram, raccogliendo migliaia di commenti e condivisioni. Molti utenti si sono schierati a favore di Riotta, lodando la sua fermezza, mentre altri hanno difeso Capezzone, sostenendo la legittimità delle sue opinioni.
Chi è Gianni Riotta
Gianni Riotta è una delle firme più conosciute del giornalismo italiano, ex direttore del TG1 e de Il Sole 24 Ore, editorialista e autore di saggi. Attualmente collabora con diverse testate e partecipa come opinionista a trasmissioni di approfondimento politico e culturale.
Perché il caso è rilevante
La lite Riotta-Capezzone evidenzia ancora una volta come il dibattito mediatico italiano si stia spostando verso toni sempre più polarizzati, soprattutto quando si affrontano temi internazionali delicati come il conflitto in Medio Oriente. Episodi di questo tipo sollevano interrogativi sul ruolo del giornalismo e sul livello del confronto pubblico in televisione.
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