L’8 settembre in Francia ci sarà il voto di sfiducia al governo del primo ministro François Bayrou. L’esito stabilirà se ci saranno elezioni anticipate.
Francia: voto di sfiducia a Bayrou
Il primo ministro francese François Bayrou ha annunciato che chiederà all’Assemblea Nazionale un voto di fiducia al suo governo l’8 settembre. Questa decisione arriva in un contesto di crescenti tensioni economiche e politiche. La Francia si trova ad affrontare un deficit pubblico superiore al 5% del PIL, con un debito accumulato che si avvicina al 110% del PIL nazionale, aggravato dalla persistente inflazione e dalle ripercussioni della crisi energetica post-pandemica. Bayrou ha proposto misure drastiche per riequilibrare i conti. Tali proposte, che hanno creato malcontento, includono l’eliminazione di due giorni festivi, il congelamento della spesa sociale e delle soglie di bilancio per il 2026 al livello del 2025, senza adeguamento all’inflazione, e un taglio complessivo di 43,8 miliardi di euro alla spesa pubblica. L’obiettivo di Bayrou, che guida un governo che non ha una maggioranza assoluta, è ottenere un “mandato chiaro” per attuare il suo piano di bilancio. Tuttavia, gli analisti vedono questa scommessa come un’arma a doppio taglio. Bayrou, leader del partito MoDem e alleato di lunga data del presidente Emmanuel Macron, potrebbe gettare le basi per possibili dimissioni in caso di fallimento del voto, costringendo il presidente a sciogliere l’Assemblea e indire elezioni anticipate, uno scenario che Macron ha evitato dalla crisi politica del 2024.
Quale sono le posizioni dei vari partiti?
La Coalizione Macronista (Rinascimento, MoDem e Orizzonti), che conta circa 170 seggi, dovrebbero sostenere Bayrou. Tuttavia, permangono divisioni interne. La Sinistra Unita (Nuovo Fronte Popolare – NFP, che comprende La France Insoumise – LFI, Partito Socialista – PS, Ecologisti e Comunisti), che contra oltre 180 seggi, hanno già annunciato che voteranno contro la fiducia del primo ministro. Il Rassemblement National (RN) di Marine LePen, che contra quasi 140 seggi, ha già chiesto lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale. La destra tradizionale (Les Républicains – LR), che conta circa 60 seggi, è frammentata. Alcuni, più vicini al centro, potrebbero votare a favore se Bayrou moderasse le sue proposte; altri, più conservatori, chiedono concessioni su immigrazione e sicurezza per evitare di unirsi all’opposizione. A conti fatti, il governo di Bayrou è quindi destinato a cadere.
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