Al via le elezioni in India, dove il primo ministro Narendra Modi è in cerca di un terzo mandato. Sono in corso le votazioni in 21 stati per 102 collegi elettorali parlamentari. Le elezioni durano sei settimane e si svolgono in sette fasi, a partire dal 19 aprile e terminando il 1° giugno. I risultati saranno annunciati il 4 giugno. Ciascuna delle sette fasi prevede il voto di un giorno in diversi collegi elettorali in più stati. L’India utilizza macchine per il voto elettronico dal 2000 per registrare i voti.
Al via le elezioni in India
Ieri l’India ha dato il via alle elezioni generali, la prima fase del processo elettorale più lungo della sua storia che durerà sei settimane, in cui il primo ministro Narendra Modi cercherà un terzo mandato. Nei prossimi 44 giorni gli elettori, che sono quasi un miliardo, eleggeranno i 543 seggi della Camera bassa del parlamento o Lok Sabha, che definirà quale alleanza o partito deciderà il nome del prossimo primo ministro indiano. Queste sono le seconde elezioni più lunghe tenutesi finora in India, precedute solo dalle elezioni che il paese tenne dopo la sua indipendenza dall’Impero britannico nel 1947, che durarono quattro mesi, tra il 25 ottobre 1951 e il 21 febbraio 1952.
Le due principali forze politiche in queste elezioni sono la coalizione del primo ministro Modi Bharatiya Janata Party (BJP), nota come Alleanza Nazionale Democratica (NDA), e il blocco di opposizione National Inclusive India Development Alliance (INDIA), che insieme ad altri oppositori compongono la formazione della dinastia Nehru-Gandhi, il Partito del Congresso. Ci sono più di 2.500 partiti nel panorama politico del paese, 10 dei quali detengono l’86% dei seggi nella Lok Sabha. Per ottenere la maggioranza in parlamento, un partito o una coalizione ha bisogno di almeno 272 seggi sui 543 del Lok Sabha.
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