venerdì, Maggio 24, 2024

Elezioni europee: i populisti verso grandi vittorie? 

I partiti populisti euroscettici potrebbero ottener grandi vittorie alle elezioni europee di giugno. In 18 Stati su 27 potrebbero diventare tra le prime forze politiche. Questa “brusca svolta a destra” avrà probabilmente conseguenze significative per le politiche a livello europeo, che influenzeranno le scelte di politica estera che l’UE può fare.

I populisti euroscettici verso grandi vittorie alle elezioni europee? 

Gli ultimi sondaggi mostrano che i partiti populisti “antieuropei” si stanno dirigendo verso grandi guadagni nelle elezioni europee di giugno che potrebbero spostare bruscamente l’equilibrio del parlamento a destra e mettere a repentaglio i pilastri chiave dell’agenda dell’UE. I sondaggi mostrano che i partiti di estrema destra sono sulla buona strasa per arrivare primi in nove paesi su ventisette. Il secondo o terzo posto è invece previsto in altri nove paesi.

Le proiezioni hanno mostrato che i principali gruppi politici in parlamento – il Partito popolare europeo di centrodestra (PPE), i Socialisti e Democratici di centrosinistra (S&D), il centrista Renew Europe (RE) e i Verdi (G/EFA) – perderebbero diversi deputati. Al contrario, la destra populista, composta dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e dall’estrema destra Identità e Democrazia (ID), sono destinati a emergere come i principali vincitori, con una reale possibilità di entrare in una coalizione di maggioranza per la prima volta. Anche se è probabile che il PPE rimanga il gruppo più numeroso, manterrà il suo potere di definizione dell’agenda e determinerà la scelta del prossimo presidente della Commissione, il rapporto sostiene che i populisti, in particolare quelli della destra radicale, avranno più voce in capitolo che mai.

Le voci dell’estrema destra avranno più peso in diversi Stati membri fondatori. In Italia, ad esempio, Fratelli d’Italia della premier Giorgia Meloni prevede di ottenere 27 eurodeputati, mentre in Francia il Rassemblement National di Marine Le Pen è sulla buona strada di conquistare il record di 25 seggi. In Austria, si prevede che il partito di destra radicale della Libertà (FPÖ) raddoppierà il suo totale di deputati portandoli a sei, mentre in Germania l’estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) probabilmente raddoppierà la sua rappresentanza nel parlamento, arrivando a 19.

Dove arriveranno primi i populisti?

I partiti populisti euroscettici arriveranno probabilmente al primo posto in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Slovacchia, e al secondo o terzo posto in Bulgaria, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia. Di conseguenza, si prevede che il gruppo di estrema destra ID otterrà fino a 40 seggi in più, per un totale di 98, diventando potenzialmente la terza forza politica e aprendo la possibilità di una coalizione di “destra populista” (PPE, ECR, e ID) con il 49% dei deputati nel nuovo parlamento.

Fidesz potrebbe avere un ruolo importante

I sondaggi e i modelli suggeriscono che l’attuale coalizione di centrosinistra (S&D, G/ALE e Sinistra) vedrà il suo numero di eurodeputati scendere dal 36% al 33% del totale, con la principale coalizione di centrodestra (PPE, RE e ECR) che calerà dal 49% al 48%. Gli autori del rapporto sottolineano che il ruolo del partito ungherese Fidesz potrebbe essere importante. Il partito del primo ministro Viktor Orbán, attualmente non iscritto a nessun gruppo, potrebbe ottenere 14 seggi e potrebbe, unendosi al partito nazional-conservatore ECR, diventare il terzo gruppo più numeroso. Se ciò accadesse, ECR e ID insieme avrebbero quasi il 25% dei deputati presenti in Aula, più di PPE e S&D. Si prevede che l’attuale “super coalizione” dei partiti tradizionali (PPE, S&D e RE) scenderà dal 60% dei deputati al 54%.


Leggi anche: Elezioni europee: Fidesz in trattativa per adesione al gruppo ERC

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