giovedì, Maggio 16, 2024

Corte Mondiale: Venezuela fermi le azioni nel territorio conteso con la Guyana

La Corte Mondiale ha ordinato al Venezuela di fermare le azioni nel territorio conteso con la Guyana. Il Venezuela ha riattivato le sue pretese sull’area negli ultimi anni dopo la scoperta di petrolio e gas offshore.

Corte Mondiale: Venezuela fermi le azioni in Guyana

I giudici della Corte Mondiale hanno ordinato al Venezuela di astenersi dall’intraprendere qualsiasi azione che possa alterare la situazione sul terreno in un territorio potenzialmente ricco di petrolio e oggetto di una disputa sul confine con la Guyana, che controlla l’area. La Corte non ha tuttavia espressamente vietato al Venezuela di procedere domenica con un referendum sui suoi diritti sulla regione attorno al fiume Essequibo, come aveva richiesto la Guyana. Ma i giudici della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) hanno stabilito che qualsiasi tentativo di alterare lo status quo dovrebbe essere fermato. “La corte osserva che la situazione attualmente prevalente nel territorio in questione è che la Guyana amministra ed esercita il controllo su quell’area“, ha detto il giudice presidente Joan Donoghue. “Il Venezuela deve astenersi da qualsiasi azione che possa modificare questa situazione”, ha aggiunto.


Il presidente della Guyana Irfaan Ali ha accolto con favore la sentenza della Corte. “Come ha chiarito la Corte, al Venezuela è vietato annettersi o sconfinare nel territorio della Guyana o intraprendere qualsiasi altra azione – indipendentemente dall’esito del referendum del 3 dicembre – che altererebbe lo status quo in cui la Guyana amministra e controlla la regione di Esequibo“, ha detto Ali. Tuttavia, anche il Venezuela ha affermato che la decisione della Corte è stato una vittoria. Il vicepresidente venezuelano Delcy Rodriguez ha infatti affermato che il referendum in cinque domande si svolgerà. “Il voto ratificherà che i nostri diritti sulla Guayana Esequiba sono irrevocabili e indiscutibili”, ha detto Rodriguez. “La verità della nostra patria ha trionfato”, ha aggiunto. Secondo gli analisti il ​​referendum sarà probabilmente approvato, data la mancanza di una campagna per il “no” e la probabilità che gli elettori contrari non si recheranno alle urne.


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