(Adnkronos) – Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi, nel corso del rito di canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, ha ripercorso le brevi vite dei due giovani morti per malattie fulminanti. Riferendosi al ‘patrono di Internet' Acutis, ha ricordato la frase divenuta celebre ‘l’Eucaristia e’ la mia autostrada per il Cielo’. Carlo, ha ricordato, partecipava alla messa quotidiana e “faceva piccoli sacrifici in riparazione alle mancanze di amore a Gesù Eucaristia”. Frequentò il liceo classico dei gesuiti a Milano, dove fu catechista e appassionato ideatore di pagine web per parrocchie, associazioni e progetti solidali. “Carlo era un adolescente dal cuore buono, allegro e solare”, che aiutava i poveri del quartiere. Diceva: “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita”. Trascorrendo le estati ad Assisi, si legò al carisma francescano. Nell’ottobre 2006, colpito da una forma aggressiva di leucemia, “offrì la propria sofferenza per il Papa, per il bene della Chiesa e per andare in Paradiso”. Morì il 12 ottobre a soli 15 anni. Dopo la beatificazione del 2020, Papa Francesco ha riconosciuto un secondo miracolo, aprendo la via alla canonizzazione. Tratteggiando la biografia di Pier Giorgio Frassati, il porporato ne ha sottolineato la “fede profonda” ricordando che “pago’ il suo coinvolgimento nell’associazionismo cattolico”. Nato il 6 aprile 1901, “figlio di una famiglia borghese tra le più influenti della città”, ricevette la prima istruzione a casa e frequentò poi il liceo D’Azeglio e l’Istituto Sociale, dove aderì all’Apostolato della Preghiera e alla Lega Eucaristica. Durante gli anni del fascismo, ha ricordato il card. Semeraro, “pagò più volte di persona il suo coinvolgimento nell’associazionismo cattolico e nelle fila del Partito Popolare”. Appassionato di montagna e fondatore con gli amici della “Società dei Tipi Loschi”, visse la fraternità con spirito evangelico. Dopo pochi giorni di malattia, morì nel luglio del 1925. Il processo canonico culminò con la beatificazione presieduta da san Giovanni Paolo II nel 1990. —[email protected] (Web Info)
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