La Camera USA approva un disegno di legge che potrebbe vietare TikTok nel paese se ByteDance, la società madre dell’app, non taglierà i rapporti con la Cina.
USA: Camera approva il ban di TikTok
La Camera dei Rappresentanti degli USA ha approvato un disegno di legge che potrebbe vietare l’app TikTok nel paese, a meno che non disinvesta dalla sua società madre cinese ByteDance. Il disegno di legge concede al proprietario cinese ByteDance nove mesi per vendere l’app, con una potenziale estensione di tre mesi se la vendita fosse in corso. Alla società madre verrebbe inoltre impedito di controllare l’algoritmo di TikTok, che alimenta i video degli utenti in base alle loro esigenze. Il disegno di legge è stato approvato con 360 voti favorevoli e solo 58 contrari. Si prevede che la prossima settimana andrà al Senato per una votazione.
Washington ha deciso di introdurre una legge volta a vietare TikTok dopo che i funzionari statunitensi hanno lanciato l’allarme che Pechino potrebbe sfruttare l’app per spiare i cittadini statunitensi. TikTok ha negato di poter essere utilizzato come strumento per il governo cinese o di aver mai condiviso i dati degli utenti statunitensi con le autorità cinesi. Ha anche avvertito che, se approvata, la legislazione “calpesterebbe i diritti di libertà di parola di 170 milioni di americani, devasterebbe 7 milioni di imprese e chiuderebbe una piattaforma che contribuisce ogni anno con 24 miliardi di dollari all’economia degli USA”.
Gli oppositori del disegno di legge sostengono che Pechino potrebbe facilmente ottenere dati sui cittadini statunitensi in altri modi, anche attraverso intermediari commerciali di dati che vendono o affittano informazioni personali. Tra gli oppositori della legge c’è anche Elon Musk. “TikTok non dovrebbe essere vietato negli USA, anche se un tale divieto potrebbe avvantaggiare la piattaforma X“, ha affermato Musk. “Farlo sarebbe contrario alla libertà di parola e di espressione”, ha aggiunto.
Leggi anche: Camera USA approva un pacchetto di aiuti militari a Ucraina, Israele e Taiwan
