Andrea Pignataro, imprenditore bolognese, fondatore e CEO di ION Investment Group, è finito sotto i riflettori per tre motivi principali: la crescita record del patrimonio della sua holding, un accordo milionario con il fisco italiano e la conferma come uno degli uomini più ricchi d’Italia secondo Forbes.
Un impero da 30 miliardi
Secondo un’inchiesta del Corriere della Sera, ION ha visto il proprio valore crescere in maniera impressionante: da 25 miliardi nel 2023 a 30,1 miliardi di dollari nel 2024. Un risultato che consolida il gruppo come uno dei protagonisti globali nel settore fintech, grazie a software e servizi che supportano banche, gestori di fondi e mercati finanziari in oltre 65 Paesi.
La controversia fiscale chiusa con un maxi-accordo
Non solo successi finanziari. Negli ultimi mesi Pignataro è stato al centro di una disputa con l’Agenzia delle Entrate, che gli contestava una presunta evasione fiscale per oltre 500 milioni di euro (con sanzioni che avrebbero potuto superare il miliardo). La vicenda si è conclusa con un’intesa: il manager pagherà 280 milioni di euro in cinque rate, chiudendo così la partita con il fisco.
Secondo uomo più ricco d’Italia
Le classifiche internazionali rafforzano ulteriormente il profilo di Pignataro. Secondo Forbes, con un patrimonio stimato tra i 30 e i 35 miliardi di dollari, è il secondo uomo più ricco d’Italia, subito dopo Giovanni Ferrero (patron della multinazionale dolciaria).
Un manager riservato
Nato a Bologna nel 1970, laurea in Economia e dottorato in Matematica all’Imperial College di Londra, Pignataro iniziò la carriera come trader in Salomon Brothers. Nel 1997 fondò ION, trasformandola in un gigante globale che oggi controlla società come Cedacri, Cerved e Prelios. Nonostante la ricchezza e il peso economico, è noto per la sua vita privata estremamente riservata e lontana dai riflettori.