Bitwise ha presentato alla SEC una richiesta per un ETF spot su Avalanche, unendosi a VanEck e Grayscale. L’iniziativa riflette la crescente domanda istituzionale e valorizza l’ecosistema AVAX, basato su subnet, scalabilità e contratti intelligenti.
La competizione per espandere l’universo degli ETF su criptovalute oltre Bitcoin ed Ethereum si sta intensificando. Il gestore patrimoniale Bitwise ha ufficialmente presentato alla SEC statunitense la richiesta per un ETF spot su Avalanche (AVAX), unendosi a giganti del settore come VanEck e Grayscale in quella che si preannuncia come una vera e propria corsa per lanciare il primo prodotto di questo tipo sul mercato. Questa mossa non solo evidenzia la crescente domanda istituzionale per AVAX, ma segnala anche la maturità raggiunta dall’ecosistema Avalanche, ora considerato un asset strategico degno di un veicolo di investimento regolamentato.
I dettagli della proposta: esposizione diretta e custodia di alto livello
La proposta di Bitwise, denominata “Bitwise Avalanche ETF”, segue il modello collaudato degli ETF su Bitcoin ed Ethereum. Il fondo mira a fornire agli investitori un’esposizione diretta al prezzo di AVAX detenendo fisicamente il token in custodia, invece di utilizzare derivati. La struttura è progettata per soddisfare i più alti standard istituzionali:
- Custodia: Gli asset saranno custoditi da Coinbase Custody Trust Company, un’entità regolamentata dalla legge bancaria dello stato di New York, che garantirà la conservazione dei token in conti segregati e in “cold storage”.
- Benchmark: Il valore patrimoniale netto (NAV) dell’ETF seguirà il tasso di riferimento CME CF Avalanche-Dollar, un benchmark standardizzato che assicura trasparenza e accuratezza.
- Accessibilità: Gli investitori potranno acquistare azioni dell’ETF tramite i loro conti di intermediazione tradizionali, ottenendo un’esposizione ad AVAX senza doversi preoccupare della gestione delle chiavi private.
Con un prezzo attuale di circa 29,83 dollari, in rialzo del 17% nell’ultima settimana, AVAX mostra un rinnovato interesse, sebbene rimanga ancora a -57% dal suo massimo storico, un dato che evidenzia sia il potenziale di crescita che la volatilità intrinseca.
Un campo di battaglia affollato: la competizione tra gli emittenti
Bitwise non è sola in questa corsa. La domanda per un ETF su Avalanche è tale che altri due importanti gestori patrimoniali hanno già presentato le loro richieste, creando un ambiente altamente competitivo:
- VanEck: È stato il primo a muoversi, depositando la sua domanda S-1 già a marzo 2025, con il Nasdaq che ha presentato la relativa proposta di modifica del regolamento ad aprile.
- Grayscale: Ha seguito ad agosto 2025, presentando una richiesta per convertire il suo popolare Grayscale Avalanche Trust in un ETF spot, una strategia già utilizzata con successo per il suo prodotto su Bitcoin.
Sebbene la SEC non abbia ancora comunicato una decisione definitiva su nessuna di queste proposte, il numero di richieste è un segnale inequivocabile della crescente fiducia istituzionale in Avalanche, sostenuta anche da un recente accumulo di AVAX nelle tesorerie aziendali.
Perché Avalanche? Scalabilità, subnet e contratti intelligenti
La domanda che sorge spontanea è: perché Avalanche è diventata una delle principali candidate per il prossimo ETF su una singola altcoin? La risposta risiede nelle sue caratteristiche tecnologiche uniche. Avalanche non è solo una blockchain per smart contract, ma una piattaforma che offre una scalabilità eccezionale attraverso il suo innovativo modello di consenso e, soprattutto, la sua architettura di “subnet”.
Le subnet permettono a progetti e aziende di lanciare le proprie blockchain personalizzate, interoperabili e altamente performanti, utilizzando AVAX come token di staking e di garanzia. Questa capacità di creare ecosistemi su misura, unita alla piena compatibilità con l’EVM (Ethereum Virtual Machine), ha reso Avalanche una delle piattaforme più attraenti per sviluppatori e istituzioni che cercano una soluzione blockchain scalabile e flessibile.
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