sabato, Aprile 20, 2024

Zona Rossa: il drammatico racconto dal cuore della pandemia

Il volume “Zona Rossa”, scritto da Gabriele Moroni e Tiziano Troianello, con la prefazione di Sandro Neri, direttore de “Il Giorno” e edito da “Meravigli edizioni”, costituisce un importante documento sulla triste realtà della pandemia. Abbiamo intervistato uno degli autori, Gabriele Moroni.

Di cosa parla il libro Zona Rossa?

“Zona Rossa”, è questo il titolo del libro scritto da Gabriele Moroni e Tiziano Troianello, giornalisti del quotidiano “Il Giorno” che hanno voluto pubblicare le testimonianze di persone comuni che hanno affrontato il lockdown. Si tratta di una raccolta di articoli pubblicati su uno dei quotidiani più letti in Lombardia. Testimonianze di cittadini alle prese con una situazione mai vista prima, di sacerdoti che, nonostante le restrizioni, esortano i fedeli a pregare e ad avere fiducia nel futuro, di operatori sanitari che, nonostante i grandi sforzi, trovano il tempo per raccontare la propria storia all’interno di ospedali e altre strutture sanitarie. Ragazzi e ragazze che, a causa della pandemia, hanno dovuto laurearsi a distanza, con una semplice diretta skype.

Gabriele Moroni e Tiziano Troianello hanno voluto dare voce a persone normali, uomini e donne come noi che da un giorno all’altro si sono ritrovati a dover far fronte alla sfida di un virus letale, persone che non si sono mai arrese, accettando i divieti e le restrizioni imposte dal governo. Per la prima volta, dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia ha dovuto confrontarsi con una vera e propria emergenza. Il Coronavirus, con la sua subdolità ha stravolto la vita quotidiana di tutti, ha tolto la libertà di movimento e ha ridotto drasticamente i contatti sociali.

Il racconto di Codogno

Il volume “Zona Rossa” testimonia gli eventi che sono accaduti a partire dal 21 febbraio 2020 (data tristemente nota in cui venne reso noto, a Codogno, il primo caso di Covid 19 non importato), raccontando storie di vita, senza tralasciare sentimenti e speranze per il futuro. Un documento straordinario che svela i trascorsi di tutti coloro che hanno dovuto fare i conti con un’emergenza sanitaria che verrà ricordata negli annali e nei libri di storia. Esperienze scritte e raccontate da due cronisti sul campo che, nonostante il lockdown, hanno avuto la costanza di testimoniare le paure e le speranze della gente, raccontando ai lettori storie di vita quotidiana e di fiducia nel futuro.

Intervista a Gabriele Moroni coautore di Zona Rossa

Gabriele Moroni, co- autore, con Tiziano Troianello, del volume “Zona Rossa” , ha accettato di concederci un’intervista.

Dott. Moroni, perchè con Tiziano Troianello ha deciso di scrivere Zona Rossa?

Grazie a Voi della disponibilità. Ci siamo accorti che, pubblicando articoli nel corso del lockdown, avevamo messo insieme un patrimonio di importanti testimonianze che era giusto preservare. Si tratta di testimonianze dirette mie e di Tiziano Troianello, residente a Codogno che ha vissuto in prima persona la prima zona rossa.

Qual è il suo ricordo più brutto del lockdown?

Ho un ricordo personale, oltre che professionale. Si tratta della morte di don Fausto Resmini, da molti considerato “prete degli ultimi” l’umiltà e l’umanità che hanno caratterizzato la sua vita. Un uomo con una forte vocazione e una grande umanità. Cappellano del carcere di Bergamo per oltre 33 anni, uomo di grande fede, per me è stato un grande amico. E’ stato molto doloroso scrivere della sua morte. Un’altro ricordo indelebile mi è stato lasciato da un altro sacerdote, Frate Aquilino Apassiti, bergamasco di 84 anni, cappellano del ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e con una lunga esperienza di missionario in Amazzonia. Dalle sue parole ho misurato la realtà dell’emergenza.

Qual è il suo ricordo più bello del lockdown?

Si tratta di un ricordo di speranza: la testimonianza di Alessandra Pedroni, una giovane mamma di Cremona che ha voluto dare alla luce la sua bambina proprio all’ospedale della sua città, nonostante il covid-19. Si tratta di una grande testimonianza di amore e di vita. Un’altro ricordo riguarda il dott. Vavassori, medico Bergamasco finito in rianimazione per il Coronavirus e che, una volta guarito, ha continuato instancabilmente ad occuparsi dei malati covid-19. Molto toccante è stata anche la testimonianza Sangeetha Bonaiti, infermiera all’ospedale di Bergamo, in prima linea nell’assistenza ai malati di coronavirus.

Come sono cambiate le persone in seguito allo scoppio della pandemia?

Penso che nel corso del lockdown gli Italiani hanno dato prova di unità, responsabilità e disciplina, accettando le forti limitazioni del dpcm di marzo. In questi giorni, purtroppo, stiamo affrontando la seconda ondata di contagi. La gente, colpita dalle pesanti limitazioni imposte dal governo scende in piazza a protestare. Le istanze delle categorie che hanno dovuto limitare la propria attività a causa del covid-19 vanno prese in considerazione, anche perchè le manifestazioni pacifiche di gente civile non possono assolutamente essere equiparate alle azioni violente messe in atto, in questi giorni, da gruppi di violenti che hanno il solo scopo di aumentare le tensioni sociali.


Come ci siamo preparati per affrontare la seconda ondata della pandemia?
Leggi il libro Zona Rossa

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