giovedì, Aprile 25, 2024

Zeroottouno: armonia e scambio tra terra e cuore

Fabbrica Eos di Milano presenta dall’8 settembre all’8 ottobre, nella sede di viale Pasubio, la mostra Heart Earth di Zeroottouno. Il duo creativo di origini calabresi è composto da Davide Negro e Giuseppe Guerrisi. Curata da Alberto Mattia Martini, l’esposizione sarà inaugurata il primo giorno alle 18.30. Saranno presenti gli artisti, l’ideatore dell’allestimento e Rocco Guglielmo, autore di uno dei testi critici pubblicati nel catalogo.


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Gli artisti di Zeroottouno hanno una cifra distintiva?

Il percorso espositivo comprende una quindicina di opere, alcune delle quali realizzate appositamente per la mostra. Lavori in cui interagiscono materia primigenia proveniente dalla terra e segni di luce, neon, vetro. Danno forma a una sorta di compenetrazione tra materiale e immateriale o, come affermava Hegel, a “Ombre sensibili”. Il duo artistico composto da Davide Negro (Catanzaro, 1985) e Giuseppe Guerrisi (Cinquefrondi, Reggio Calabria, 1984). La loro ricerca è la risultante di anni di sperimentazioni individuali in aree di interesse diverse. Trova punti in comune nella sovrapposizione delle singole riflessioni sulla società contemporanea e sulle dinamiche che regolano il rapporto uomo-natura. Gli elementi, dunque, sono parte integrante del lavoro di Zeroottouno, fino a diventarne spesso il fulcro centrale.

Hertz e sincronizzazione emozionale

Per gli spazi di Fabbrica Eos Gallery, il duo artistico realizza, inoltre, l’installazione ambientale 432hz. L’elemento naturale assorbe il circostante, in un dialogo amplificato dalla presenza attiva del pubblico. Un ampio manto verde, costituito da erba naturale, vibrerà seguendo le onde alla frequenza di 432 hertz, utilizzata fino al 1939. L’anno in cui si decise di fissare l’accordatura della nota LA a 440 hertz. Non un nostalgico ritorno al passato, ma il tentativo e l’invito a riconnettersi con la frequenza che probabilmente meglio si armonizza con la vivente, e quindi anche con il battito cardiaco. Una sincronizzazione emozionale ma anche cerebrale, che ci invita a riflettere sullo scambio potenzialmente infinito tra terra e cuore. Le parole in lingua anglosassone differiscono solamente per il posizionamento della lettera “h”.

Il duo e le relazioni tra uomo e ambiente

Alberto Mattia Martini parla delle opere del duo di artisti. «Nelle opere di Zeroottouno la natura non solo è soggetto della rappresentazione artistica, ma è coinvolta come parte attiva. Forza creatrice e interagente con chiunque voglia sintonizzarsi con essa e con il proprio cuore. Fin dagli esordi, esplora le relazioni tra uomo e ambiente, guardando all’elemento naturale come protagonista imprescindibile e determinante della propria indagine. La natura, nonostante la deturpazione egoistica subita dall’uomo, non porta rancore, né tantomeno cerca vendetta. Anzi esprime tutto il proprio altruismo, desiderando e auspicando una comunicazione finalmente reale e leale, nonché di scambio intimante spirituale».

Anima Mundi

Sarà infine esposta Anima mundi, una scultura/installazione composta da un grande tronco d’ulivo, sezionato e trafitto da una fulgente lama di luce di neon blu. Il curatore parla dell’opera. «Mater natura anima mundi: a chi o cosa risponde la vita, a quale legge? A quale mistero l’uomo deve credere per poter vivere? La natura è l’anima del mondo e quindi dell’umanità. Il cuore dell’uomo è nella terra e la terra è il cuore della vita umana, senza questo accordo armonico il nostro petto smetterebbe di pulsare». L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Fondazione Rocco Guglielmo, è accompagnata da un catalogo edito da vanillaedizioni. I testi sono di Alberto Mattia Martini e Rocco Guglielmo e ricco apparato iconografico. La mostra Heart Earth sarà visitabile a Fabbrica Eos da martedì a venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30, sabato su appuntamento.

Le mostre di Zeroottouno

Tra le principali mostre si segnalano: Nature – Le trame dell’esistenza, a cura di Simona Caramia, Museo MARCA, Catanzaro, 2018. Poi Ceilings. Musei in rete, al Museo Archeologico Statale dell’antica Kaulon Monasterace, Reggio Calabria, 2018, opera permanente. Atelier #4 – Zeroottouno, a cura di Giorgio De Finis, Museo MACRO, Roma, 2019. Booming, Off project Fondazione Rocco Guglielmo, a cura di Simona Gavioli, Palazzo Bentivoglio, Bologna, 2022.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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