Zan interviene sul caso Fedez dopo il putiferio che si è scatenato sulla stampa e nel web a seguito delle dichiarazioni del cantante al concertone del primo maggio. Durante il quale il rapper milanese ha dichiarato espressamente il proprio appoggio al DDL Zan. Ma la “bomba” è esplosa quando Fedez ha acceso la miccia. Citando nel suo discorso frasi ripugnanti pronunciate dai parlamentari della Lega. Nei confronti degli omosessuali. Una deflagrazione che ha acceso i riflettori sul potere politico e mediatico.
Zan interviene sul caso Fedez: cosa ha dichiarato?
Non credo vi siano dubbi sulla necessità e sull’utilità del Ddl Zan. Piuttosto non vanno giù a quella macedonia indistinta di ignoranza, intolleranza, violenza, l’incapacità di rapportarsi al resto della società. Che è l’esatto opposto del dialogo che, faticosamente si sta cercando di intraprendere. La politica ufficiale non deve esibire strumentalmente parole vuote. Deve riuscire a produrre effetti reali. Favorendo i processi di emersione dei temi sociali, e dei diritti fondamentali. “Fedez ha squarciato un velo di ipocrisia. Forse Salvini ha capito che anche un certo elettorato della Lega non vive su Marte. E non può accettare che ci siano certe discriminazioni”. Ha dichiarato il deputato del Pd Alessandro Zan. Il quale ha poi aggiunto: “Grazie all’impegno di artisti come Fedez nell’opinione pubblica c’è maggiore consapevolezza su un tema che fino a poco tempo fa non era così conosciuto”.
Leggi anche: Ddl Zan: ampio sostegno alla battaglia per i diritti civili
La lotta contro le discriminazioni
La lotta alla discriminazione richiede libertà di espressione e di informazione. In particolare per sensibilizzare al rispetto della diversità. Le idee non possono essere organizzate senza venire espresse. Ed è scontato che la libertà di esprimere le proprie idee sia parte integrante della libertà di avere propri pensieri. Se l’espressione delle idee è proibita, la libertà di pensiero ne risente immediatamente. In tempi di rapido cambiamento sociale, per un governo c’è sempre la tentazione di adottare una politica repressiva.
Ma in un periodo di fermento sociale come quello presente, sarebbe davvero miope provare a mettere la museruola a chi chiede una riforma sociale. Zan dice di aver notato da parte della Lega un cambio di atteggiamento: “E’ stata dimostrata una disponibilità. Ostellari (presidente della Commissione Giustizia del Senato, ndr) mi ha invitato a prendere un caffè, ma io credo che lo dovrebbe prendere anche con i suoi colleghi senatori della Commissione Giustizia. Io sono un deputato e sono stato relatore alla Camera, il mio ruolo l’ho già esercitato”.