Negli ultimi anni YouTube, probabilmente la più nota piattaforma di video sharing al mondo, ha applicato regole sempre più rigide sui propri contenuti. Tra restrittive leggi sul copyright e forti limitazioni sulla terminologia utilizzabile nei video, la vita dei content creators su questa piattaforma non è sicuramente stata facile.
Dopotutto, quella dello youtuber è ormai diventata per molti giovani adulti una professione a tutti gli effetti. I contenuti sono fruibili a persone di tutte le età, ed è indispensabile che siano regolamentati.
La legge COPPA
Tuttavia, una nuova legge, la cui entrata in vigore in Italia è prevista per il prossimo gennaio, rischia di cambiare per sempre Youtube così come lo conosciamo. La legge COPPA, promulgata inizialmente negli USA, vieta infatti di pubblicare annunci personalizzati rivolti ai bambini. Ciò implica che la gran parte dei contenuti destinati a questi ultimi sarà demonetizzata. Ma non solo: anche la sezione commenti di questi video verrà chiusa, impedendo così ai creators di ricevere un feedback da parte del proprio pubblico.
Recensioni di giocattoli e cartoni, slime, i famosi video-spacchettamento di bambole o figurine; ma anche numerosi gameplay e video umoristici dedicati al pubblico più giovane: tutti questi contenuti saranno ancora visualizzabili, ma privi di pubblicità e della possibilità di commentare.
Le ragioni della legge
Pare che misure così estreme si siano rese necessarie per garantire la sicurezza dei bambini stessi. Negli Stati Uniti, infatti, alcuni bambini sarebbero entrati in contatto con individui poco raccomandabili proprio tramite la sezione commenti di YouTube. In alcuni casi, i ragazzini avrebbero perfino fornito il proprio numero di telefono ad adulti sconosciuti, credendoli dei coetanei. Il controllo genitoriale è spesso del tutto assente durante il tempo che i bambini trascorrono online. Così, lo stesso YouTube ha deciso di assumersi la responsabilità di proteggere i piccoli utenti.
Conseguenze
Così, poche settimane fa, tutti gli youtubers che creano contenuti destinati ai bambini hanno ricevuto una e-mail che li avvisava della prossima entrata in vigore della legge, e chiedeva loro di confermare l’età media del proprio pubblico. Naturalmente, senza più monetizzazione né commenti, la motivazione a continuare a realizzare video sarà pressoché nulla. Questo comporterà un danno enorme per moltissimi giovani che hanno fatto di YouTube il proprio lavoro, in un’epoca in cui reinventarsi grazie alle possibilità offerte dalla rete sembra a volte la migliore alternativa possibile.